L’INCHIESTA – PROCIDA: INTRECCI, OMBRE E MISTERI DELLE SOCIETA’ DEL METANO

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LA COMPOSIZIONE SOCIETARIA DELLA PROGAS AL 25 GENNAIO 2013DI GAETANO FERRANDINO

ISCHIA – Dichiarazioni forti, pesanti, troppo pesanti per evitare di suscitare la curiosità di chi fa il nostro lavoro. Le dichiarazioni rese nell’interrogatorio dalla gola profonda dal dirigente della CPL Concordia Francesco Simone, destinatario di una delle nove ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Amelia Primavera (una delle quali ha portato a Poggioreale anche l’ex sindaco d’Ischia Giosi Ferrandino), sono di quelle troppo chiare per non essere prese in considerazione, fermo restando che la veridicità delle stesse siano ancora da verificare. Proprio alla dott.ssa Primavera, oltre che ai pubblici ministeri Henry John Wooscock, Giuseppina Loreto e Celeste Carrano, Simone ha parlato di un sistema corruttivo, quello della coop modenese, che funzionava non soltanto attraverso consulenze spesso fittizie e subappalti assegnati a ditte segnalate dagli amministratori pubblici che favorivano l’aggiudicazione degli appalti. Il manager ha parlato anche di un “protocollo ben collaudato” e poi è entrato nei dettagli riguardanti la metanizzazione sull’isola di Procida. Secondo Simone l’attuale presidente del consiglio comunale, Luigi Muro, sarebbe stato utilizzato per la sua ingerenza all’interno della macchina amministrativa e politica sull’isola di Arturo. Le indiscrezioni di stampa riportano poi che all’ex depurato e presidente della Provincia di Napoli sarebbe stata riservata una quota quantificata tra il 10 ed il 20 per cento di una società costituita ad hoc proprio dalla CPL Concordia. Attenzione poi ad un altro passaggio del dirigente dell’azienda: lo stesso si è soffermato con i magistrati su un particolare su tutti, spiegando che diverse volte la Coop ha creato società di scopo le cui quote aumentano vertiginosamente quando l’appalto viene assegnato e si sbloccano i finanziamenti pubblici. Rivelando, altresì, che questo sistema sarebbe stato applicato – a suo dire, ed è doveroso sottolinearlo più volte – per retribuire Muro o “chi per lui”. Ma qual è la storia degli intrecci societari in quel di Procida da quanto è partito il processo legato alla metanizzazione? E soprattutto, ci sono gli estremi per poter soltanto ipotizzare che la metodologia cui fa riferimento Francesco Simone possa essere stata messa in atto sull’isola di Arturo? Possiamo provare a capirlo, partendo dal presupposto che non si possono assolutamente dare sentenze, anche perché – e anche questo è opportuno rimarcarlo a chiare lettere – sulla carta tutte le operazioni che si sono succedute sulla carta sono tutte regolari. Capire se poi dietro si nasconda qualcos’altro, beh questo è un compito che spetta alla magistratura e non certamente a noi.

LA PROGAS E IL 30 PER CENTO DELLE QUOTE ALLA NATURGAS

Partiamo dall’inizio, poi arrivati alla fine capirete come qualcosa di non perfettamente comprensibile in ogni caso c’è. Anche su Procida, come ad esempio accaduto ad Ischia con la Ischia Gas, nel momento in cui la CPL Concordia del patron Roberto Casari sbarca sull’isola di Arturo decide di costituire una società ad hoc per gestire l’opera di realizzazione della rete per la distribuzione del metano. La società in questione è la Progas Metano srl, con sede legale a Concordia sulla Secchia, in provincia di Modena. L’atto di costituzione della società è datato 23 aprile 2007, la data di iscrizione il 2 maggio 2007, la data dell’ultimo protocollo il 12 gennaio 2015. Amministratore unico risulta essere Maurizo Rinaldi, per la cronaca l’azienda ha un capitale sociale di 220.000 euro, tre soci, un amministratore e un sindaco. Al punto 4 c’è il passaggio che maggiormente ci interessa, quello cioè dei soci. Quello di maggioranza, con il 70 per cento delle quote pari ad un valore di 154.000 euro è la CPL Concordia soc. coop, quella di minoranza con il 30 per cento è la Naturgas srl, società evidentemente costituita proprio per acquisire quote della Progas, per un valore di 66.000 euro. Il socio di minoranza, potrebbe essere lecito pensare, potrebbe avere una connotazione procidana o non solo procidana, o comunque più o meno marcatamente (e geograficamente) legata all’isola di Graziella. All’interno della visura storica, si alternano una serie di personaggi e professionisti come sindaco e consiglieri ma nessuno di questi ha alcun legame con l’isola. Ma non possiamo assolutamente escludere a priori che è proprio sullo screening di questo asset originario che si stia concentrando la magistratura inquirente, anche perché l’asset stesso pare tutt’altro che agevole da ricostruire, come spiegheremo tra poco.

LA COOP DI CASARI ACQUISTA LE QUOTE, CAPITALE A 5 MILIONI

LA NATURGAS E' STATA COSTITUITA NEL 2008, MA NELLA VISURA MANCANO I SOCI ORIGINARIQuello che accade successivamente è storia decisamente recente. Ovviamente, spinti dalla curiosità, andiamo a verificare qualcosa sulla Naturgas, e qui balza agli occhi un particolare interessante. La società in questione, partner di minoranza della Progas – che ricordiamo ha la concessione per la metanizzazione a Procida – viene costituita il 10 marzo 2008 ma attenzione ha sede legale sempre a Concordia sulla Secchia in provincia di Modena. Insomma, stranamente sembrano due facce della stessa medaglia. Ma attenzione, perché qui la faccenda diventa complessa e si infittisce fino ad assumere i contorni del vero e proprio giallo. Nella visura storica infatti l’elenco dei soci e degli altri titolari di diritti su azioni o quote sociali è aggiornato al 22 dicembre 2014. E sapete chi è il titolare delle quote? Beh, proprio la CPL Concordia. Che detiene il cento per cento della proprietà per un valore di 5.010.000 euro.  Interamente versato, che se vogliamo nemmeno è una bazzecola. L’amministratore unico è sempre lui, Maurizio Rinaldi, ma non c’è traccia di quello che è accaduto prima. E allora non ci restano che le ipotesi, che sono due: la società è stata costituita all’estero, dove per legge non c’è bisogno di comunicare le generalità dei soci (ad esempio in Lussemburgo) oppure bisogna andare ancora più a fondo con la visione degli atti, il che sembra però strano. Da escludere un’altra possibilità, quella di trovarsi davanti ad una snc divenuta successivamente srl, perché con questa forma giuridica la Naturgas risulta quando acquisisce il 30 per cento della Progas Metano srl. Vista e messa così potrebbe sembrare un gran casino, e ci scusiamo per chi – come peraltro chi scrive – non è certo ferrato della materia.

LO STATO SOCIALE DELLA NATURGAS A FINE 2014, QUANDO LA CPL HA ACQUISTATO LE QUOTE DI MINORANZALE ZONE D’OMBRA E I TANTI INTERROGATIVI

E adesso non resta che provare a dare una spiegazione o a mettere ordine su alcuni aspetti che non convincono. Ci troviamo dinanzi a due società che nascono entrambe a Concordia sul Reno: nello stesso paese, dunque, e con atto di costituzione redatto da studi notarili che albergano nel modenese. Poi all’improvviso, ad occuparsi degli atti diventano professionisti napoletani, come se come per incanto l’asse si spostasse dall’Emilia fino alle nostre parti, in maniera quantomeno inusuale. Ma per carità, questo molto probabilmente significa ben poco. Agli occhi del profano balza poi immediatamente un altro dato inoppugnabile. La Progas all’inizio nasce come società che vanta un socio di minoranza che caccia 66.000 euro per accaparrarsi le quote, la CPL Concordia invece ne mette sul “piatto” 154.000 ma li prende in pegno dalla Banca della Campania. Paradossale però che quando il colosso cooperativo del gas acquisti il restante 30 per cento faccia diventare il capitale sociale oltre trenta volte superiore, stavolta però versandolo per intero e senza avere la necessità di rivolgersi ad alcun istituto di credito. Insomma, se la CPL dà le quote in pegno alla banca significa che è dalla banca che li ha ottenuti, ma non si capisce a garanzia di cosa. E, ripetiamo fino alla noia, soprattutto siamo noi a non capire perché si sia fatta prestare i soldi, operazione che almeno sulla carta appare senza senso.

L’INTRECCIO: LA SOCIETA’ ATTIVA E QUELLA INATTIVA

Siamo certi invece di aver avuto le traveggole dinanzi ad un altro particolare che ci è balzato davanti agli occhi nel momento in cui abbiamo guardato e riguardato le due visure. Dalle quali si evince in maniera abbastanza chiara che lo stato della Progas risulta essere di azienda “inattiva”, mentre quello della Naturgas “attiva”. Ora, la cosa appare quantomeno sorprendente dal momento che l’assegnazione dei fondi da parte del Ministero è stato fatto alla Progas, mentre a leggere le carte sembra quasi che le opere le stia svolgendo la Naturgas. Se così fosse, sono state chieste le necessarie autorizzazioni al Ministero (sempre che sia possibile ottenerle?). E soprattutto, nel palazzo municipale di via Libertà, sono al corrente di questa possibile ulteriore anomalia. Nulla, però, a confronto di quote acquisite per 66.000 euro e poi cedute a distanza di anni allo stesso colosso che inizialmente ti aveva accolto come socio di minoranza. E chissà a quale prezzo, peraltro. Insomma, strano, decisamente strano. Eppure, carte alla mano, mai come stavolta è lecito usare il detto “strano ma vero”.