SISMA E FITTI, LETTERA AL PREFETTO: “CONTRO LA SPECULAZIONE, REQUISIRE LE SECONDE CASE”

63

Il sindaco di Casamicciola ha indirizzato una nota al prefetto di Napoli Carmela Pagano, al commissario per la Ricostruzione post Sisma Carlo Schilardi e al Ministero dell’Interno avente ad oggetto “Riconversione assistenza alberghiera al contributo di autonoma sistemazione (CAS)”. Il nocciolo della questione  sta tutto nel fatto che gli sfollati attualmente alloggiati negli alberghi dovranno lasciare gli stessi a distanza di oltre due anni e trovarsi un’abitazione per la quale dallo Stato arriverà il contributo. E Castagna non a caso esordisce proprio con un excursus degli eventi: “Premesso che lo codesto Ente, con nota prot. N. 9475 del 06/08/2019 – richiesta istruzioni urgenti assistenza alberghiera chiedeva, al Commissario Straordinario alla Ricostruzione nei territori dell’isola d’Ischia dott. Carlo Schilardi, istruzioni in merito alla scadenza delle numerose convenzioni in essere tra lo stesso Ente e le strutture alberghiere ospitanti gli sfollati relativi al sisma del 21.08.2017; Che in data 12/08/2019 perveniva, con prot. N. 2113/CS/Ischia, da parte del Commissario Straordinario alla Ricostruzione nei territori dell’isola d’Ischia, il riscontro alla nota prot. n. 9475 del 06/08/2019 – richiesta istruzioni urgenti assistenza alberghiera, con la quale la struttura Commissariale ha comunicato che la previsione del termine consentito, spirava il 31/12/2019. Si disponeva, pertanto, la revisione della forma di assistenza alberghiera prevedendo che i cittadini che ne abbiano titolo dovranno passare entro il 31/12/2019 dall’assistenza alberghiera al contributo di autonoma sistemazione (CAS)”.

Lo scambio epistolare tra il Comune di Casamicciola e il commissariato per la ricostruzione è chiaro: dal 1 gennaio 2020 nessuna sistemazione sarà più garantita nelle strutture ricettive che – detto per inciso – costano un occhio della stessa rispetto al Cas. Per farvi un esempio matematico un nucleo familiare di cinque persone riceve 900 euro mensili di contributo se alloggia in una casa presa in fitto ma ne costa addirittura 5.250 se invece risiede in una camera d’albergo. Ma il sindaco scrive rivolgendosi ai destinatari della sua nota: “Orbene, prima di tale comunicazione il sottoscritto Sindaco di Casamicciola Terme Ing. Giovan Battista Castagna, aveva già cominciato a sollecitare i circa 200 suoi concittadini, ancora ospiti in strutture alberghiere, a reperire immobili esistenti sul territorio con la modalità del fitto. Allo stato persiste ancora un numero di cittadini alloggiati presso le strutture alberghiere. E’ emerso che esiste un effettivo ingessamento del mercato locativo, accresciuto da una riluttanza a sottoscrivere contratti annuali anche in considerazione della preferenza di stipulare fitti stagionali con i turisti”. Nel passaggio successivo, poi, Castagna rompe gli indugi e lancia l’allarme: “Chi scrive è fortemente preoccupato che spirato il termine dell’ospitalità alberghiera non si possa più far fronte alle esigenze abitative degli sfollati. Al riguardo, onde evitare che alla scadenza prevista dalla struttura Commissariale non si siano realizzate condizioni che abbiano assorbito tutta l’esigenza abitativa con conseguenti problemi di ordine pubblico e di malessere sociale già peraltro serpeggiante nella popolazione tutta e segnatamente tra gli sfollati”.

Da qui Giovan Battista Castagna si rivolge all’ufficio territoriale di governo con queste chiari parole: “Si chiede, pertanto, che ognuno per la sua parte e per le proprie competenze e in questo caso segnatamente sua eccellenza il Prefetto della Provincia di Napoli Dott.ssa Carmela Pagano, intraprenda le azioni necessarie atti a stimolare e favorire la conclusione di contratti di fitto per riassorbire la popolazione degli sfollati. Ricordando che è garanzia costituzionale dello Stato garantire comunque una casa, o sistemazione equipollente. Sarebbe auspicabile che sua eccellenza il Prefetto formulasse un invito ai proprietari di immobili liberi dell’Isola d’Ischia a stipulare contratti di fitto. Successivamente, in caso di persistenza della criticità, procedere ad altri strumenti anch’essi consentiti dalla legge”. Insomma, i passaggi sono chiari. Avvisi del Prefetto con l’invito a fittare abitazioni, in particolare quelle che venissero inequivocabilmente individuate come seconde case, o altrimenti procedere ad altro strumento quale quello della requisizione delle stesse vista la situazione di “emergenza abitativa” che potrebbe venire a crearsi. Una richiesta forte, decisa, forse anche una provocazione ma anche un monito per rompere un sistema che francamente non va. Perché sul fatto che sulla nostra isola si sia creata una sorta di bolla speculativa non sembrano esserci più dubbi.