“A CASA TUTTI BENE”, ARRIVA LA SERIE: DA ISCHIA CI SI SPOSTA A ROMA

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Una rielaborazione e sviluppo dei personaggi del fortunato A casa tutti bene. La serie tv che prende lo stesso nome del film è stata presentata oggi alla Festa del Cinema Festa del Cinema di Roma, noi la vedremo a dicembre su Sky e Now. Negli episodi tornano a rivivere i fratelli Sara (Ilaria D’Amico), Carlo (Francesco Scianna) e Paolo (Simone Liberati), figli di Alba (Laura Morante) e Pietro (Francesco Acquaroli), da 40 anni proprietari del ristorante romano San Pietro. Nel film erano interpretati rispettivamente da Sabrina Impacciatore, Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Stefania Sandrelli e Ivano Marescotti. Una famiglia apparentemente unita che si scopre piena di conflitti, ferite e non detti. Proprio come nel film. L’azione però si sposta da Ischia a Roma, dove Muccino espande il carattere dei personaggi portandoci dalle parti del crime, la vera novità della serie rispetto al film.

Accanto alla famiglia proprietaria del ristorante ci sono Euridice Axen, che veste i panni di Elettra (Valeria Solarino nel film), ex moglie di Carlo, mentre Laura Adriani è Ginevra (Carolina Crescentini), sua attuale compagna. Diego (Antonio Folletto) è il compagno di Sara, sempre bugiardo e adultero. Vi ricordate la coppia Riccardino e Luana (Gianmarco Tognazzi Giulia Michelini)? Ecco, qui hanno il volto de Alessio Moneta ed Emma Marrone, che ritorna a lavorare con Muccino dopo Gli anni più belliPaola Sotgiu interpreta Maria Mariani, sorella di Pietro e madre di Sandro (Valerio Aprea) e Riccardo Mariani. Milena Mancini invece è Beatrice, compagna del malato Sandro. Nel film erano interpretati da Sandra MiloClaudia Gerini e Massimo Ghini.

Come abbiamo detto da Ischia ci si sposta a Roma. Al ristorante San Pietro dove tutta la famiglia è riunita per i 70 anni di Pietro le dinamiche sono le medesime del film: Paolo, lo scrittore, ritorna dopo un lungo periodo di assenza, Carlo ha dei conflitti con la nuova compagna Ginevra e con il padre. Riccardino è lo spiantato che conosciamo (ha appena perso 50 mila euro a poker), ma non si fa mancare la consueta cantata al pianoforte. Il suo scopo? Chiedere soldi allo zio Pietro, anche perché sta aspettando un figlio da LuanaTra le novità c’è Luna (Sveva Mariani), figlia di Elettra e Carlo, che ha una tresca con un nuovo personaggio: Manuel, cuoco del San Pietro. E ovviamente nessuno ne è a conoscenza. Sara combatte al telefono con Diego che non si presenta al compleanno per motivi sentimentali con l’amante. Le sue bugie erano all’ordine anche nel film (interpretato da Gianpaolo Morelli). La festa però porta con sé momenti di tensione, soprattutto tra Pietro e il figlio Carlo, che fa sparire dal conto corrente del ristorante 700 mila euro per l’acconto di una casa al mare. È solo l’inizio di una guerra famigliare.

La prima puntata della serie è una versione meno incisiva ed empatica del film. Muccino ci ripresenta semplicemente la sua famiglia infelice. Le novità più radicali si svilupperanno nelle puntate successive. Ci sarà un funerale, ma A casa tutti bene prenderà una svolta crime. Nella primo episodio c’è il primo indizio. Paolo entrando nella sua camera ha un ricordo: una striscia di sangue sul pavimento, come se un corpo fosse stato trascinato dopo essere stato colpito. Muccino azzarda: questa volta la sua famiglia va ben oltre i litigi, i battibecchi e le urla. «Il genere crime mi ha sempre intrigato, non ero mai riuscito ad affrontarlo – afferma il regista – è arrivato il moneto di farlo. Era pericoloso sulla carta, ma a mio avviso funziona». Muccino ancora una volta racconta le dinamiche complesse che animano una famiglia. «Se il comune denominatore della famiglia fosse l’armonia, vivremmo in una società senza conflitti, guerre e avidità, senza il cannibalismo degli uomini sugli uomini. L’aggressività e la violenza dell’essere umano sono alla base della regola del villaggio di millenni fa – racconta Muccino. La famiglia è lo specchio della società e potrei raccontarla all’infinito, appunto per le sue molteplici declinazioni».