ACCOLTELLO’ IL RIVALE, TORNA LIBERO IL FORIANO ALFREDO MANNA

184

FORIO – Un capolavoro di strategia difensiva, che non a caso ha indotto l’autorità giudiziaria a revocare un provvedimento restrittivo a carico di un indagato prima ancora che si discutesse il ricorso presentato presso il Tribunale del Riesame, che era in programma oggi. L’avvocato Michelangelo Morgera è riuscito in quella che può essere definita a tutti gli effetti una vera e propria impresa, vale a dire quella di far revocare gli arresti domiciliari ad Alfredo Manna, che era stato tratto in arresto lo scorso 17 gennaio con accuse peraltro pesantissime. E questo dopo essere riuscito già in prima battuta a tirarlo fuori da Poggioreale, dove era stato rinchiuso lo scorso 18 gennaio. Il giudice per le indagini preliminari, nel suo primo provvedimento, riferendosi alla personalità dell’indagato spiega che la stessa si desume dalla gravità dei fatti contestati nonché dai precedenti penali a suo carico (resistenza a pubblico ufficiale, diserzione, omicidio colposo per poi ricordare che lo stesso è in cura presso il SERT al Centro di Salute Mentale di Ischia perché affetto da psicosi delirante. Il magistrato osserva che “allo stato non sussistono elementi per ritenere che la predetta infermità comporti un’incapacità di intendere e di volere, il giudice ritiene che nel corso dell’interrogatorio l’indagato è apparso piuttosto consapevole e cosciente di quanto accaduto”. Poi però il gip scrive: “E’ però innegabile che la condotta ascritta all’indagato costituisca il sintomo del degrado sociale e mentale in cui lo stesso versa. Di conseguenza l’intensità delle esigenze cautelari da soddisfare nel caso concreto, rapportata alla personalità dell’indagato, alla gravità del fatto in contestazione ed alle sue condizioni di salute, induce a ritenere misura idonea quella degli arresti domiciliari”.

Una decisione, questa, contro la quale l’avv. Michelangelo Morgera aveva avanzato ricorso al Tribunale del Riesame, ritenendo che la condotta violenta e la cosiddetta “furia omicida” che era stata ascritta al suo assistito non corrispondesse alla dinamica dei fatti per come si erano succeduti. Non è un caso che la stessa magistratura avesse chiesto una relazione ai medici dell’ospedale Rizzoli che avevano avuto in cura il paziente finito al nosocomio dopo essere stato colpito con un’arma da taglio dal Manna. I quali hanno confermato che, nonostante i venticinque giorni di prognosi, lo stesso era stato dimesso dopo quarantott’ore dal momento che le condizioni di salute non erano così drammatiche. Una circostanza questa che ha avvalorato ancora di più la “strada” intrapresa dal noto penalista che ha raccolto i frutti per il suo assistito, che di fatto torna ad essere un uomo libero.

La vicenda in questione inizia intorno alle 15 del 17 gennaio a Forio, nella zona di via Giovanni Mazzella, quando Alfredo Manna, 39 anni, foriano, colpisce con alcune coltellate il suo compaesano 52enne Elio Fiore. L’uomo è caduto a terra ed ha cominciato a perdere sangue in maniera copiosa, mentre l’accoltellatore si è allontanato. I primi a prestare soccorso furonoi gli operai di un cantiere che lavoravano in un’area non distante da quella dove si è consumato il drammatico evento: ovviamente, subito chiesero l’intervento dell’ambulanza del 118. Sul posto, naturalmente, giunsero con un notevole spiegamento di uomini e mezzi i carabinieri della Stazione di Forio e gli uomini della Compagnia di Ischia, guidati dal cap. Andrea Centrella. Immediatamente i militari dell’Arma fecero scattare le indagini del caso individuando subito nel Manna l’autore materiale dell’accoltellamento. Scattarono le ricerche e lo stesso venne bloccato di lì a poco, e successivamente condotto a sirene spiegate presso la caserma di Ischia. Contestualmente, i carabinieri si recarono anche presso la sua abitazione dove recuperarono e ovviamente posero sotto sequestro l’arma utilizzata per il gesto folle portato a compimento, un coltello a serramanico con la lama lunga sei centimetri.