Un arresto che a un certo punto è sembrato quasi andarsi a cercare, poi il processo per direttissima, la condanna e stavolta anche le conseguenze. Si può sintetizzare così la vicenda che ha visto protagonista l’ischitano Antonio Buonomo finito in manette con le accuse di resistenza, violenza, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale. L’uomo era stato fermato per un normale controllo all’esterno del Palazzetto dello Sport di Ischia ma dopo aver consegnato tra mille reticenze una pallina di hashish che custodiva nella tasca del giubbotto aveva rifiutato di farsi identificare e di seguire poi i poliziotti in commissariato cominciando a spintonare ed aggredire con violenza i tutori dell’ordine, due dei quali sono stati costretti a fare ricorso alle cure dei sanitari dell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno.
Condotto in commissariato a fatica – dopo che ha provato anche a sfondare i vetri dell’auto della polizia – il sostituto procuratore di turno ha disposto nei suoi confronti il processo per direttissima, che è stato celebrato dinanzi al giudice del Tribunale di Napoli. Buonomo è stato condannato alla pena di otto mesi di reclusione ma stavolta – complici anche i suoi numerosi precedenti penali – non ha ottenuto la sospensione della condanna ma dovrà scontarla in regime di arresti domiciliari. Non è tutto, presto potrebbe arrivare una stangata ancora maggiore, dal momento che a questa reclusione potrebbero aggiungersi dei residui di pena non scontati. Insomma, per il 29enne ischitano una bravata che rischia davvero di costare cara.