AL MATRIMONIO SI CANTANO GLI SQUALLOR, ARRIVANO I CARABINIERI

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Bisogna essere molto attenti nello scegliere la playlist da proporre al cantante di fiducia che allieterà i festeggiamenti del giorno più bello della vostra vita, perché potreste vedervi arrivare in sala, come ospiti inattesi, i carabinieri a censurare canzoni ritenute poco consone al senso del decoro. Non un avvenimento d’altri tempi, ma un caso quanto mai singolare capitato in questo caldo weekend di luglio nel comune di Forio. Dopo le rituali foto alla chiesa del Soccorso e gli scatti sul meraviglioso belvedere di Zaro i novelli sposi si sono recati in un noto locale situato sul lungomare di Forio per festeggiare, assieme ad amici e parenti, la sacra unione. Cibo, sorriso e allegria si sono uniti al piacevole accompagnamento musicale di una nota band che si dà da fare per accontentare le richieste musicali di sposi e invitati.
Dopo le canzoni di rito, suonate per invitare al ballo gli ospiti e le melodie più dolci cantate per accompagnare i balli lenti che hanno visto come protagonisti i nuovi sposi e le altre coppie presenti in sala, non è mancato il goliardico appuntamento con il canto di gruppo sulle note di una delle band più irriverenti del panorama musicale napoletano: gli Squallor, gruppo quanto mai fuori le righe, attivo fino al 1994, che ha lasciato alla storia della musica italiana una serie di canzoni dai toni particolarmente espliciti e triviali che non ha mai lesinato l’utilizzo di parole particolarmente volgari, attinte dal repertorio del turpiloquio più basso, ma ampiamente giustificato in un contesto scherzoso. Canzoni da sempre ben tollerate durante i festeggiamenti di persone che hanno voglia di divertirsi anche esaltando il colorito vocabolario della bellissima lingua napoletana.
Gli sposi e a alcuni degli invitati più vivaci, aiutati anche dall’ebbrezza suscitata da qualche calice di vino, diverse decine di minuti prima dello scoccare della mezzanotte, hanno intonato alcune dei cavalli di battaglia del gruppo reso famoso da Daniele Pace, Totò Savio, Giancarlo Bigazzi, Alfredo Cerruti al microfono amplificato. Note e parole, alcune tratte dal vocabolario volgare della tradizione napoletana, sono riecheggiate anche nelle case del vicinato suscitando, evidentemente, profondo risentimento.
Il delicato udito dei censori foriani non ha retto alla sfilza di parolacce tipiche delle canzoni degli Squallor, tanto da richiedere il pronto intervento dei Carabinieri che tempestivamente, già alla fine della seconda canzone del gruppo napoletano interpretata da sposi e invitati, sono intervenuti nel locale, con somma sorpresa degli improvvisati cantanti che si sono visti spegnere il microfono per il genere musicale proposto. “Non è un genere gradito al vicinato” questa la giustificazione dell’intervento avvenuto a diverse decine di minuti dallo scoccare della mezzanotte, in un orario dove i rumori dei festeggiamenti sono ancora tollerati. Con stupore e sorpresa i toni della festa si sono smorzati e l’esplosività degli inni del gruppo satirico napoletano è stata sostituita da una blanda melodia di accompagnamento, che ha fatto da colonna sonora a un’atmosfera surreale.