ANDREA MIGLIACCIO, UNO CHEF ISCHITANO NELL’ALBERGO PIU’ LUSSUOSO DEL MONDO A DUBAI

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Si dice sia l’hotel più lussuoso del mondo, il Burj Al Arab Jumeirah ad Al Mahara, Dubai: inaugurato il primo dicembre 2000, è diventato famoso per la sua forma a vela, sviluppata dall’architetto Tom Wright su suggerimento dell’imprenditore Andrea Martinez ed estesa su un’altezza di 321 metri, ai tempi la prima al mondo, oggi la terza. Solo la hall, tutta marmi e ori, è alta 180 metri. Lusso che vale 7 stelle grazie a un servizio impeccabile, che inizia dagli effluvi di acqua di rose alla reception e prosegue fino al 25° piano dell’eccellenza, con tanto di eliporto che può essere adibito anche a campo da tennis. La suite più lussuosa si estende su 780 metri quadrati sotto soffitti d’oro, per un costo di 25mila dollari a notte; ma non mancano gallerie d’arte e spazi culturali.  Meraviglie che è possibile visitare dietro un ticket da 60 euro, 150 con cena.

Ebbene, la notizia è che il ristorante della struttura è italiano per cucina e professionalità: si tratta dell’Olivo at Al Mahara, pop-up del bistellato Olivo di Capri, affidato alle cure dello chef Andrea Migliaccio, che in un’altra isola campana, a Ischia, è nato. Non stupisce, considerato che già il general manager Ermanno Zanini è italiano.

La location è strabiliante: al posto degli arredi neoclassici della casa madre, a decorare le vetrate sono i colori, le correnti e la fauna marina, per la precisione un meraviglioso pezzo di barriera corallina incastonato nell’acquario posto al centro della struttura, cui si accede circondati da pareti di metallo scintillante. Gli arredi non hanno niente di minimalista, con i loro velluti blu e i motivi dorati. E i sapori del Mediterraneo, familiari a Migliaccio fin dall’infanzia, restano protagonisti, anche in mezzo ai flutti del Golfo Persico, con una chiara impronta campana.