ASSURDO AL RIZZOLI, PAZIENTI COSTRETTI A PORTARSI DA CASA LE LENZUOLA

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Sanità isolana ancora nell’occhio del ciclone per una vicenda assurda, ben descritta in una lettera  che inizia  così: “Egregio Dottor Capuano, con grande sconcerto abbiamo appreso stamattina (ieri per chi legge, ndc) che la carenza cronica di biancheria, già in passato più volte segnalataci da parenti di pazienti costretti a sopperire con lenzuola e federe portate da casa, si è arricchita di un nuovo episodio, tanto più increscioso in quanto ha coinvolto un paziente forestiero, per il quale non vi erano lenzuola disponibili. Motivo per il quale si è stati costretti a farle arrivare dall’albergo presso il quale il turista alloggia”. Sembra una storia surreale, invece è tutto vero. Succede ad Ischia, succede all’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno, unico presidio sanitario presente su un’isola che nel periodo estivo vede moltiplicare la propria popolazione stanziale. Un film surreale o se preferite una barzelletta: un uomo si trova in vacanza, avverte un malore e viene ricoverato a scopo precauzionale. Ma il letto è “spoglio” e a questo punto deve intervenire lo staff della struttura ricettiva dove alloggia per ovviare a un inconveniente che non esitiamo a definire senza precedenti.

Ma facciamo un passo indietro. Luigi Capuano è il direttore sanitario dell’ospedale Rizzoli, chi scrive è Gianna Napoleone, dinamica presidente del Cudas (Comitato Unitario per il Diritto alla Salute) che denuncia una situazione indegna di un paese civile. E che rappresenta il punto più basso di una situazione le cui criticità stanno emergendo in maniera drammatica da ormai diversi mesi. Ed è anche per questo che nella missiva, indirizzata per conoscenza anche al direttore generale della ASL NA 2 Nord, Antonio D’Amore, la Napoleone rincara la dose rivolgendosi al responsabile della struttura: “La invitiamo a provvedere con la massima urgenza a garantire a tutti i reparti e servizi la biancheria, i cuscini e quanto altro serva ad una accoglienza decorosa dei pazienti, prevedendo (come si fa in qualunque casa appena organizzata) qualche pezzo in più rispetto alla necessità minima, tanto più che l’ospedale lacchese ospita spesso malati in soprannumero rispetto alla sua reale capienza. E anche perché, soprattutto in quel tipo di contesto, non è infrequente che si debba procedere a cambi imprevisti, che richiedono ovviamente disponibilità di biancheria”.

Poi non manca la nota polemica: “Non vorremmo che sul sacro fuoco di una spending review applicata pure all’essenziale – scrive la presidente del Cudas – si bruciasse anche il decoro del nostro ospedale e quello dell’isola. Auspichiamo di non dover più registrare simili episodi e lagnanze né da parte di turisti né di isolani, né durante la stagione turistica né d’inverno, quando a usufruire della struttura sono soprattutto residenti”.  Proprio di recente al Rizzoli era scattato l’allarme pediatri, con una carenza di medici che a breve potrebbe rendere non più gestibile il servizio h24 presso la struttura di Lacco Ameno. Il comitato per il diritto alla salute ha poi auspicato che la direzione dell’ospedale voglia porgere le proprie scuse al malcapitato turista.