CAOS RIZZOLI, DOMANI SIT IN DI PROTESTA: SAVIO SUONA LA CARICA

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Eliambulanze ferme, interventi chirurgici programmati sospesi per la mancanza di anestesisti-rianimatori, carenza di medici e personale infermieristico, pazienti ricoverati sulle barelle nei corridoi per mancanza di un numero adeguato di posti letto con il rischio per malati che anche per una semplice occlusione intestinale rischiano di essere trasferiti a Napoli con tutti gli inimmaginabili sacrifici che questo comporta per i familiari. Sull’isola d’Ischia versa in uno stato comatoso da codice rosso l’ospedale “Anna Rizzoli” di Lacco Ameno dove sono sempre maggiori i vergognosi disagi che ricoverati e utenti sono costretti a patire a causa delle politiche antipopolari del governo nazionale e del suo ministro della sanità, del consiglio, della giunta e del presidente della regione Campania, dei sindaci e delle amministrazioni locali appartenenti al potere politico regionale e nazionale dominante di centro, centrodestra e centrosinistra. La situazione è ormai al limite e così come lo sono gli utenti, anche i medici, gli infermieri e il personale di servizio del “Rizzoli” sono vittime dei disagi, a volte disumani, a cui sono sottoposti per tali disservizi e troppo spesso non gli vengono riconosciuti neppure i diritti sanciti dalla legge e dal contratto di lavoro della categoria. Contro gli assurdi ed intollerabili disservizi che si verificano nel nosocomio lacchese, lunedì prossimo 15 gennaio 2018 a partire dalle ore 10,00 nel piazzale antistante l’Ospedale “Rizzoli” si terrà un presidio organizzato dal il P.C.I.M-L. guidato dal Segretario generale Domenico Savio che in un comunicato stampa ha già chiesto con forza “al Presidente della regione Campania Vincenzo De Luca e al suo Assessore alla sanità un intervento ad horas che ripristini e potenzi tutte le attività di degenza, chirurgiche, diagnostiche e di laboratorio dell’Ospedale Anna Rizzoli dell’isola d’Ischia dotandolo rapidamente del personale medico e paramedico necessario e di quant’altro occorre per garantire il pieno diritto costituzionale alla salute delle popolazioni locali e delle presenze turistiche. I soldi fatti pagare alla collettività ci sono, basta solo non continuare a sperperarli e spenderli per garantire il pieno diritto alla salute dei campani”.