CASAMICCIOLA, I NAS: “VILLA JOSEPH VA CHIUSA”

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La notizia non è certamente di poco conto: Villa Joseph deve chiudere e cessare l’attività. A sostenerlo sono i carabinieri del NAS (Nucleo Anti Sofisticazioni di Napoli) l’allarme è scattato dopo che dal Comando per la Tutela della Salute dell’Arma è stata inoltrata all’ufficio di piano, al Comune di Casamicciola ed ai competenti uffici della Regione Campania una nota avente ad oggetto “Struttura residenziale per anziani tipologia casa albergo denominata Villa  Joseph sita in Casamicciola Terme Corso Vittorio Emanuele 19 della quale è legale rappresentante Scarpa Ferdinando. Richiesta cessazione attività”. Nella dettagliata relazione si torna allo scorso sette agosto, quando personale dei Nas eseguì una verifica igienico sanitaria presso la casa albergo per anziani accertando che la stessa è ubicata in un’area privata ove trova ubicazione anche una chiesa. La parte iniziale del rapporto dei militari dell’Arma descrive nel dettaglio la composizione dell’immobile in tutti i suoi dettagli passando dalle camere per ospite e proseguendo per cucine, dispensa, sala pranzo e salone per riunioni di animazione, infermeria, deposito ecc.

Successivamente si specifica che Villa Joseph attualmente ospita trentuno persone anziane più altri dieci soggetti per i quali il legale rappresentante della struttura asseriva che erano abitanti di Casamicciola Terme che a seguito di provvedimento delle autorità locali erano stati allocati presso l’immobile in questione, a seguito del terremoto del 21 agosto dello scorso anno. Poi i carabinieri arrivano al dunque e sottolineano gli inconvenienti riscontrati nel corso del loro sopralluogo. In particolare si fa riferimento ad una serie di carenze strutturali e nello specifico ad assenza di lavori di edilizia ed impiantistica elettrica al fine della riqualificazione e adeguamento dell’intera struttura; soluzioni di continuità al soffitto e alle pareti del servizio igienico annesso al laboratorio cucina; alcuni servizi igienici privi di lavabi e wc del tipo a mensola; di un locale con bagno annesso destinato al personale in servizio notturno; di un locale (ambulatorio) per consultazioni e visite mediche periodiche; di telefono e postazione personal computer con collegamento ad internet a disposizione degli utenti. Non solo, gli uomini del Nas hanno anche riscontrato l’assenza di intelaiature adeguate alle porte di molti ambienti, il funzionamento di uno dei due ascensori che collegano i vari piani della struttura e l’assenza di carattere organizzativo in relazione alle normativa vigenti regionali che regolano la materia attesa la mancanza della prescritta autorizzazione al funzionamento. Che, secondo gli inquirenti, non sarebbe mai stata richiesta dalla società Villa Joseph srl a partire dal luglio 2013.

L’assenza di questa autorizzazione porta il comandante dei Nas provinciali, ossia il maggiore Gennaro Tiani, a chiedere ai destinatari della sua nota di “valutare l’emissione di opportuna ordinanza di cessazione dell’attività della predetta struttura ricettiva per anziani individuando in caso positivo le modalità atte a garantire che il servizio a favore degli utenti ospitati non sia interrotto ivi compresa la collocazione dei soggetti presso i propri nuclei familiari e/o altre strutture idonee all’uopo individuate: provvedere nel più breve tempo possibile ad una idonea sistemazione dei dieci soggetti sfollati in considerazione del fatto che la struttura residenziale per anziani denominata Villa Joseph non sembra rientrare tra quelle facenti parte della AIA Federalberghi Ischia trattandosi di una struttura socio assistenziale esclusivamente per persona ultrasessantacinquenni con ridotta autonomia ed un elevato bisogno di assistenza”. La nota si chiude col responsabile dei Nas che resta in attesa “di conoscere gli eventuali provvedimenti adottati ed i responsabili dei procedimenti amministrativi”.  Insomma, la patata è di quelle davvero bollenti e ci si chiede cosa accadrà nei prossimi giorni, se non addirittura nelle prossime ore. Con il sindaco che potrebbe essere costretto a firmare un’ordinanza di chiusura che certamente farebbe molto rumore. E creerebbe non pochi problemi. Si lavora per evitare questo epilogo, inutile sottolinearlo, non resta che sperare nella “fumata bianca”.