CIUMMO E IL POLIZIOTTO CORROTTO PER EVITARE IL SEQUESTRO DEL CAMION

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ISCHIA – Nell’inchiesta sugli appalti dei rifiuti che ruota in particolare attorno alla Ego Eco e che ha interessato i Comuni di Forio e Lacco Ameno, ma anche di Monte di Procida, c’è un particolare decisamente inquietante, contenuto all’interno dell’informativa di reato redatta dagli agenti e dal personale della Squadra Mobile della Questura di Napoli. E che vede coinvolto uno dei personaggi di spicco di questa articolata indagine, che tra l’altro è tuttora ristretto agli arresti domiciliari. Tra i vari aspetti emersi nel corso dell’attività di indagine, si svelava anche il “modus operandi” adottato da Vittorio Ciummo (amministratore proprio della Ego Eco) che, per affrontare e risolvere le problematiche della sua attività imprenditoriale che prevedeva la gestione di risorse umane e dei mezzi utilizzati, considerava consuetudine la corruzione dei pubblici amministratori o dei suoi interlocutori impiegati dello Stato. In particolare, un dipendente del cantiere di Forio, Gennaro Villani, compulsato e avallato dal Ciummo che gli prometteva il rimborso dell°importo esborsato, corrompeva con la somma di 50 euro, un appartenente alla Polizia di Stato; questi, a fronte di tale misera quantità di denaro, ometteva di multare l°autista del compattatore, che cosi evitava di vedersi appioppato un procedimento amministrativo per violazione al Codice della Strada.

Succede tutto il 28 gennaio 2012, quando Ciro Piro, responsabile del cantiere di Forio, contattava Ciummo riferendogli che un camion della sua ditta, guidato per l’appunto da Gennaro Villani, era sottoposto ad un controllo di polizia e che gli agenti operanti volevano procedere al sequestro del mezzo. E tra i due c’è un’intercettazione telefonica che secondo gli inquirenti è abbastanza eloquente:

 

PIRO – Eh… stanno sequestrando lo scarrabile di Lacco Ameno, la polizia… perché Gennaro camminava senza dischetto ed è una puttanata e perché il camion risulta in conto proprio invece di essere in conto terzi… porta i rifiuti di Lacco Ameno… questo… al momento ho parlato con il poliziotto che ha detto… “Io per quanto mi guarda interpreto la cosa così ed adesso ve lo sequestro, poi dopo vediamo…”

CIUMMO – Hai un recapito di questo poliziotto?

PIRO – No, adesso in questo momento sta con Gennaro e gli stanno facendo il verbale… se ci vuoi parlare adesso chiamo… bisogna chiamare Gennaro…

 

Di conseguenza, Ciummo contattava in fretta e furia il dipendente Villani per avere informazioni, ma questi faceva intendere che stava risolvendo la situazione, condividendo con l’imprenditore la volontà di utilizzare qualsiasi metodo, anche corruttivo, pur di evitare il sequestro del mezzo:

 

CIUMMO – Uè, Gennaro, buongiorno, che succede?

VILLANI – Aspettate… aspettatemi un poco… sto apparando la situazione… statevi zitto, arrivederci…

CIUMMO – Vedi che serve… vedi che serve, Gennaro!

VILLANI – Non vi preoccupate, questo sto vedendo… ciao

 

Il Villani, dopo aver “risolto” la delicata faccenda, contattava Ciummo e gli confermava di aver corrotto gli agenti della pattuglia, mediante la corresponsione della somma di 50 euro; in tal modo il Villani evitava il sequestro del compattatore. I due, ovviamente, si risentivano anche al telefono:

 

CIUMMO – Gennaro, dimmi…

VILLANI – Ho risolto! Gli ho dovuto dare una cosa di soldi…

CIUMMO – Hai fatto benissimo, hai fatto bene! Quanto… quanto gli hai dato? Quanto è costato?

VILLANI – Gli ho dato cinquanta euro… cinquanta euro…

CIUMMO – Va bene, va bene!

VILLANI – Va bene?

CIUMMO – Sì, non ti preoccupare…