Giovedì 26 giugno alla Colombaia università e aree protette si interrogano sulla gestione sostenibile del territorio e del mare. Miccio: “Sinergia e obiettivi condivisi per ottenere risultati”
Quali sono le soluzioni ideali per migliorare la resilienza delle nostre città alla crisi climatica in atto? E ancora: come può essere implementata la tutela del territorio e della biodiversità, partendo dalle aree protette? Si intitola “Sinergie per la natura” il convegno che l’area marina protetta Regno di Nettuno ha organizzato, insieme al Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, a Federparchi e al Centro Studi Idraulica Urbana, per giovedì 26 giugno, a partire dalle 9.40
Ne parliamo con alcuni dei protagonisti dei casi virtuosi a livello nazionale, in particolare realtà accademiche e aree protette: un appuntamento da non perdere per giovedì 26 giugno alla Villa La Colombaia di Luchino Visconti, a Forio, a partire dalle 9.30.
Al tavolo dei lavori, tra gli altri, insieme a rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il presidente nazionale di Federparchi Luca Santini e Antonino Miccio, presidente della Consulta Direttori Aree Protette di Federparchi e direttore del Regno di Nettuno. Una prima sessione esplorerà nel dettaglio le cosiddette “nature based soluziond” per la resilienza urbana, vale a dire le strategie verdi per il clima e il territorio: ricercatori e docenti universitari esploreranno scenari futuri e politiche di adattamento delle nostre città alla crisi climatica in atto e ai fenomeni estremi, sempre più intensi e frequenti. Una seconda sessione sarà invece dedicata, più nel dettaglio, alla tutela del territorio e alle iniziative delle aree protette, con il racconto di alcune tra le più efficaci pratiche virtuose sperimentate su scala nazionale. “In generale – spiega Antonino Miccio, direttore del Regno di Nettuno – sarà un appuntamento importante, su scala nazionale, per un confronto attivo tra ricercatori e addetti ai lavori nella convinzione che un’azione sinergica aiuti a ottenere gli obiettivi condivisi, oggi più che mai necessari, legati alla tutela del patrimonio naturale italiano, sempre più fatalmente minacciato dalla crisi climatica. Per farlo – aggiunge – è utile rappresentare le azioni e i progetti messi già in campo dalle aree protette, con l’auspicio che la nostra visione possa sempre più contaminare anche le realtà urbane, per un territorio sempre più sostenibile e amico della biodiversità”