ECCO COME FERMARE LE RUSPE: LA PROPOSTA NELLE MANI DEI PARLAMENTARI

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C’è una proposta da giorni nelle mani di diversi parlamentari che, laddove dovesse fare breccia, fermerebbe definitivamente quegli abbattimenti programmati su immobili la cui sanzione accessoria della demolizione risale a più di cinque anni fa. A redigerla è stato l’avvocato Bruno Molinaro e il testo recita:  “All’articolo 31 del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, va aggiunta la seguente disposizione dopo il comma 9-bis. 9-ter. L’ordine di demolizione impartito dal giudice penale ha natura di pena accessoria. A tale sanzione si applica l’art. 173 c.p. All’articolo 181 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, va aggiunta la seguente disposizione dopo il comma 2. 2-bis. L’ordine di rimessione in pristino di cui al presente articolo ha natura di pena accessoria. A tale sanzione si applica l’art. 173 c.p.”.

Di fatto la proposta si pone l’obiettivo di far qualificare espressamente dal legislatore (e cioè dal Parlamento) la sanzione della demolizione come pena accessoria alla sentenza di condanna e non come sanzione amministrativa come oggi ritiene la Corte Suprema di Cassazione. In questo contesto entrerebbe in gioco l’art. 173 del codice penale che stabilisce che una serie di pene accessorie (tra cui l’interdizione dei pubblici uffici, tanto per fare un esempio) si prescrivono nel termine di cinque anni. E questo, di fatto, dovrebbe accadere anche per le demolizioni.