FORIO, IL GIP DISPONE IL DISSEQUESTRO DEL THOMAS

150

Dopo il sequestro del Thomas Night, ecco la pronta riapertura grazie al lavoro del difensore di fiducia del titolare dell’attività, l’avv. Vincenzo Aperto. La vicenda in questione ha inizio lo scorso 10 agosto quando gli ufficiali di pg del commissariato di polizia di Ischia, guidati dal vicequestore Alberto Mannelli, giuntono sul porto di Forio ed entrano all’interno del locale “Thomas Bistrot”, dal quale si accede ad un locale attiguo denominato “Thomas Night” ed adibito ad attività di pubblico intrattenimento con spettacoli danzanti, rivolto ad un numero massimo di 99 persone. I tutori dell’ordine, quella sera, procedettero al sequestro preventivo del locale ipotizzando la violazione dell’art. 80 del TULPS  e 681 del codice penale perché “all’interno del locale medesimo si svolgeva una serata danzante durante la quale si accertava la presenza di n. 167 avventori, superando così il numero di 99 persone per cui è autorizzato.

L’avvocato Aperto, a questo punto, ha presentato al giudice per le indagini preliminari un’istanza di non convalida del sequestro prendendo ovviamente le difese del suo assistito, l’imprenditore Tommaso Carannante. Il legale scriveva in primis che “il solo fatto che all’atto dell’accesso gli agenti di pg abbiano rinvenuto all’interno del locale un numero superiore a quello prescritto dal titolo abilitativo (relativo ai trattenimenti danzanti) non puà di certo essere considerato sufficiente a mantenere la misura cautelare in questione, tenuto conto dell’eccezionalità del fatto – dovuto alla presenza sul porto di Forio di numerosi giovani considerando il periodo estivo – e della relazione occasionale tra il reato ipotizzato e la ‘res’ oggetto della misura”. Non solo, nell’istanza si sottolineava pure come l’ingresso al locale danzante fosse completamente gratuito e lo stesso Carannante unitamente a un suo dipendente, accortosi dell’eccessiva affluenza di pubblico, avevano tentativo di impedire l’accesso massiccio senza però riuscirvi.”.

L’istanza ovviamente è stata riscontrata celermente dall’autorità giudiziaria che ha emesso un provvedimento di convalida del sequestro, ritenendo di fatto giusto l’operato degli agenti del commissariato di polizia, ma nel contempo di non emissione del sequestro stesso. Nel testo si legge che “sussiste dunque il fumus commissi delicti (superamento del limite massimo dei 55 avventori nel locale adibito a sala da ballo per la presenza di 167 persone). Ciò non di meno si rileva, quanto al periculum che, allo stato, tenuto conto della conformazione del locale che prevede un accesso separato alla sala da ballo (recuperabile da spostamento consolle anche per ragioni di sicurezza), della manifestata disponibilità del titolare alla assunzione di personale per la regolamentazione dell’accesso alla sala da ballo nonché dell’occasionalità della violazione per le attività in questione, di cui a SCIA del 6 giugno 2018, non sia ravvisabile in concreto il pericolo che la libera disponibilità del locale possa portare alla reiterazione di illeciti o alla protrazione delle conseguenze degli stessi (peraltro non risultano accertate violazioni in relazione al locale bistrot che rimane nella libera disponibilità degli indagati”. Il magistrato aggiunge anche “rilevato che pur essendo stati superati i limiti temporali, per quanto sopra esposto, non si ritengono sussistenti i presupposti di emissione del decreto di sequestro preventivo”. Lo stesso è stato come detto convalidato ma la struttura è tornata nella piena disponibilità del titolare.