Frana. Dopo la richiesta di archiviazione Salvatore e Vincenzo Mazzella rompono il silenzio: «Abbiamo perso tutto: sorella, compagno, nipote. Ora ci dicono che non c’è nessun colpevole. È una ferita che si riapre»

295

Tre anni dopo la frana che travolse Casamicciola Terme, causando 12 vittime, la Procura di Napoli ha chiesto l’archiviazione del caso. Il procedimento era a carico di ignoti per disastro e omicidio colposo. Tra le vittime, la famiglia Mazzella: Giovanna, il marito Maurizio Scotto Di Minico e il piccolo Giovangiuseppe, di appena 21 giorni. Morta anche Mariateresa Arcamone, compagna di Salvatore Mazzella. Oggi, Salvatore e Vincenzo Mazzella – fratelli di Giovanna – rompono il silenzio, duramente colpiti dalla richiesta di chiusura del fascicolo.

«Abbiamo perso tutto: sorella, compagno, nipote. Ora ci dicono che non c’è nessun colpevole. È una ferita che si riapre», dichiarano i due fratelli Vincenzo e Salvatore.

Salvatore aggiunge: «Siamo stati travolti dal fango, oggi dall’indifferenza. Non è solo un’archiviazione, è la cancellazione della memoria delle vittime. Ci opporremo. I nostri cari meritano giustizia».

Secondo i PM, il disastro fu un “evento naturale inevitabile”. Ma i familiari non ci stanno. Hanno 20 giorni per opporsi, insieme ad altre 34 parti offese. La battaglia, assicurano, è solo all’inizio. Queste e altre dichiarazioni nel nostro speciale.