Tre anni dopo la frana che travolse Casamicciola Terme, causando 12 vittime, la Procura di Napoli ha chiesto l’archiviazione del caso. Il procedimento era a carico di ignoti per disastro e omicidio colposo. Tra le vittime, la famiglia Monti. Tutti uccisi dalla colata infernale: Gianluca, sua moglie Valentina Castagna e i piccoli di casa Michele, Francesco e Maria Teresa, di appena sei anni. Oggi, Piero Monti, fratello di Gianluca, rompe il silenzio, duramente colpito con tutta la sua famiglia superstite dalla richiesta di chiusura del fascicolo.
«Quando io sono nato mio fratello aveva 8 anni. Per me è stato più un padre che un fratello maggiore almeno fino a quando ho compiuto vent’anni… Ricordo ancora il giorno che uscì per sempre dalla casa in cui siamo nati e cresciuti, io avevo 13 anni e non dimenticherò mai le notti in bianco perché lui non era accanto a me. Poi a 14 anni la gioia di diventare zio per la prima volta! Quanto erano belli i miei nipoti e poi c’era Mariateresa la più piccola.. era un angioletto, talmente buona che mio figlio più piccolo di tre anni le faceva le sevizie tirandole quei meravigliosi capelli, ma lei nulla, non osava nemmeno arrabbiarsi perché diceva che il cuginetto era piccolo e che non capiva ancora. Valentina mi ha cresciuto. Quando è diventata la fidanzata di mio fratello io ero un bimbo di 6/7 anni. Quanto vi ho amato! Poi durente una terribile notte sono stati spazzati via insieme ad ogni cosa che avevano! Di tutti loro non mi resta nulla se non i belli ricordi! Adesso che tutto quello che è successo rischia di essere archiviato senza nessun responsabile, sto perdendo tutti per la seconda volta! Non auguro a nessuno un funerale per 5 in una sola volta! Non auguro a nessuno di vivere con il dolore che ho io!», dichiara Piero .
Poi aggiunge: «Tutto quello che ci resta è la speranza che la loro morte non sia stata vana e che si comprenda che con le dovute manutenzioni tutto questo si sarebbe potuto evitare! Assumetevi le vostre responsabilità! Chiediamo solo giustizia e nulla di più. Chiediamo che le istituzioni non ci abbandonino e ci aiutino ad arrivare ai responsabili di tutto ciò!!! ».
Secondo i PM, il disastro fu un “evento naturale inevitabile”. Ma i familiari non ci stanno. Hanno 20 giorni per opporsi, insieme ad altre 34 parti offese. La battaglia, assicurano, è solo all’inizio. Queste e altre dichiarazioni nel nostro speciale in pubblicazione.