GIUSTIZIA: ANNO NUOVO, MALI ANTICHI

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E’ solo un sussurro, ma con l’inizio del nuovo anno, e con l’arrivo del funzionario provvisorio di cancelleria presso l’ufficio del giudice di pace a Ischia, sembrerebbe che la difficile situazione finora vissuta dagli operatori di giustizia si stia lentamente normalizzando. Naturalmente non si tratta di un funzionario assunto in pianta stabile, che resta l’obiettivo finale dell’associazione forense: nonostante ciò, nel primo giorno di attività, il dottor Scognamiglio ha avviato le procedure per la pubblicazione di circa duecento sentenze. A questo ritmo, l’arretrato di verdetti potrebbe essere smaltito nel giro di poche settimane. Ovviamente questa è la speranza di molti professionisti, finora alle prese coi ritardi biblici causati dalla mancata pubblicazione delle decisioni dei giudici. In ogni caso, gran parte degli avvocati sembra intenzionata a continuare a fare pressioni per ottenere l’assegnazione definitiva di un funzionario alla sede ischitana. Le esperienze del passato, anche recentissimo, con diversi cancellieri che nonostante l’applicazione ordinata dal Tribunale si rifiutavano di venire a Ischia, adducendo certificati medici con le più svariate motivazioni di salute, è sempre vivo. E sicuramente la questione sarà dibattuta nell’assemblea forense che, salvo imprevisti, è stata fissata il prossimo mercoledì 9 gennaio, durante la quale si parlerà anche della stabilizzazione definitiva della sede giudiziaria isolana, dopo la nuova proroga triennale ottenuta nel 2018. Un obiettivo che va a braccetto con quello del riconoscimento di sede disagiata. Entrambi sono al centro dell’azione dell’Assoforense isolana, il cui presidente, l’avvocato Francesco Cellammare, è in scadenza di mandato dopo la proroga accordatagli un anno fa proprio per cercare di portare a termine la missione di salvataggio della sede. Missione in parte già riuscita. Non è escluso che la questione relativa al rinnovo delle cariche in seno all’Associazione venga tirata fuori durante l’assemblea di mercoledì, e visti alcuni malumore e attacchi nei confronti dell’attuale presidente, si  direbbe anzi che l’eventualità sia molto probabile. Da parte sua, l’avvocato Cellammare non sembra intenzionato a lasciare la guida dell’assoforense proprio nel momento in cui le interlocuzioni e le pressioni sugli enti sovraordinati e sul legislatore potrebbero finalmente portare a completare il raggiungimento degli scopi, dopo aver centrato nell’anno appena trascorso l’en plein costituito dalla proroga triennale e dalla sospirata riapertura del rinnovato Palazzo di Giustizia. Un duplice risultato che costituirà con ogni probabilità la base su cui chiedere nuovamente fiducia all’assemblea. Con tali prospettive potrebbe dunque assumere nuovamente toni “caldi” la riunione della prossima settimana.