ISCHIA, ARRIVANO LE “LETTERE ALL’AMATA” DI GIANLUCA CAPORASO

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Lui si autodefinisce un lettore e un narratore, una persona che prova ad accendere intorno al fuoco della parola ragioni per ritrovarsi a camminare insieme, ritessere trame di comunità, stimolare il potenziale fantastico delle persone come chiave per armonizzare le relazioni con il mondo, costruire percorsi di apertura e solidarietà. E Gianluca Caporaso ha un legame particolare con Ischia.
Lo rinnoverà venerdì 22 febbraio alle 18 presentando – insieme con la Libereria di via Marina, a Forio – il suo ultimo libro, “Lettere all’amata”, non un semplice libro di lettere d’amore e neanche un semplice esercizio di stile, ma un viaggio straordinario attraverso le parole, legate l’una all’altra dal più nobile dei sentimenti. L’appuntamento è nei locali del ristorante “Il Saturnino”: con la padrona di casa, la libraia Barbara Pierini, che gestisce con spirito fanciullesco un piccolo cenacolo di cultura e relazioni umane, ci sarà anche Resli Tale, l’illustratrice del libro, edito da Lavieri.
Caporaso, che a Ischia ha già tenuto diversi laboratori di scrittura fantastica, si occupa da sempre di solidarietà e progettazione culturale e sono tra i fondatori del collettivo artistico La luna al guinzaglio (www.lalunaalguinzaglio.it). Ha partecipato a diversi Festival di letteratura, realizzato oltre 250 appuntamenti letterari in giro per l’Italia e organizza eventi di promozione della lettura e della narrazione e Conduco laboratori di scrittura fantastica. Nel settembre 2017 ha ideato a Potenza la prima edizione di un festival chiamato La città delle infanzie.
Ha pubblicato: “I Racconti di Punteville – Ovvero le mirabolanti cronache degli uomini che viaggiarono nelle città della punteggiatura”, che viaggia verso le 6000 copie vendute e si è trasformato in una vera e propria tournée letteraria con oltre 100 tappe di presentazione in tutta Italia;  “Appunti di geofantastica”, una raccolta di racconti di città che pur essendo realmente esistenti, sono completamente reinventate a partire dai loro nomi (compresa Ischia); “Il Catalogo Ragionato delle Patamacchine”, in cui oggetti scartati e vecchia ferraglia assemblata danno vita a macchine assurde e poetiche, un pretesto per recuperare, in un tempo così ricco di oggetti e povero di relazioni, la bellezza degli abbracci e la serietà assoluta del gioco, come strumento per meravigliarsi del mondo e per meravigliarlo.