ISCHIA, NUOVI PALI TELEFONICI ALL’INSAPUTA DEL COMUNE E DELLA TIM

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Lo scorso venerdì mattina sono stati installati a via Nuova Cartaromana tre pali della Tim. I pedoni e gli automobilisti che hanno assistito all’installazione non potevano sospettare che l’operazione all’apparenza di routine era in realtà del tutto selvaggia, abusiva. Da piazza Antica Reggia nessuno sa niente dell’operazione effettuata di soppiatto, senza le adeguate comunicazioni.

La società che gestisce i cavi della telefonia in Italia è la Tim, la vecchia compagnia che da Sip divenne Telecom e che adesso fornisce telefonia, internet, streaming con lo stesso nome con cui elargisce il servizio di telefonia mobile. Ma il più delle volte la Telecom subappalta i lavori a ditte locali, prassi consolidata che permette di ottenere lavori più veloci ed economici. Quello che però non è concesso è il subappalto del subappalto. Con buona probabilità la ditta che ha ottenuto da Telecom il compito di effettuare sull’isola la manutenzione del vecchi pali ha a sua volta subappaltato il lavoro a terzi, un procedimento vietato. Non si tratterebbe di un subappalto ufficiale, impossibile da concretizzare, ma piuttosto un affidamento di lavori a terzi reso possibile da uno stratagemma, ovvero attraverso il noleggio di mezzi meccanici che di per sé non è anomalo. Anomalo e vietato, invece, è far effettuare questi lavori a persone che non fanno parte né della Tim né della ditta che ha ricevuto l’appalto.

I lavori effettuati lo scorso week-end sarebbero quindi sprovvisti dei più elementari permessi, fatti alla buona senza che né Telecom, né tantomeno gli impiegati dell’amministrazione conoscessero cosa stesse capitando sul territorio. L’esigenza di cambiare i vecchi pali è lapalissiana. Ruggine e segni di cedimento preoccupano residenti da lungo tempo, inoltre i cavi che forniscono agli isolani gli ormai indispensabili servizi di telefonia e di navigazione sono usurati dalle intemperie. Una situazione che peggiora il servizio e rende necessario agire quanto prima per sostituire ciò che è ormai corroso dall’usura. Installazione quindi sicuramente ben vista da consumatori, fondamentale e utile. Il risultato è stato ottenuto, non c’è dubbio, ma senza seguire la prassi. Il Comune, suo malgrado, fa spallucce. Si è ritrovato con dei pali montati in via Nuova Cartaromana con profonda sorpresa e anche un bel po’ di sgomento. Proprio nei giorni scorsi in via Leonardo Mazzella un palo della luce è crollato al suolo per motivi ancora da appurare, un crollo che con buona probabilità va ricercato nell’usura della base del palo di metallo. Una circostanza che ricorda, semmai ce ne fosse bisogno, che per montare pali della pubblica illuminazione o della telefonia non è possibile affidarsi a lavori fatti alla buona.