ISCHIA, NUOVO ALLARME DAI REVISORI: AUMENTA LA TASSA DI SOGGIORNO?

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Nuovo allarme sui conti del Comune di Ischia per il rendiconto da approvare. Se è vero che nelle conclusioni dei revisori dei conti  si esprime parere favorevole per l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2018, è altrettanto indubbio che ci sono una serie di osservazioni che preoccupano non poco per quanto riguarda lo stato di salute dell’ente pubblico di via Iasolino.  C’è un capitolo denominato “irregolarità non sanate, rilievi, considerazioni e proposte” che è contenuto a pagina 27 della relazione che è stata trasmessa come da prassi a tutti i consiglieri comunali. Nel testo si legge che “si raccomanda l’amministrazione: di rispettare tutte le tempistiche individuate nel piano di razionalizzazione delle società partecipate; di sollecitare gli organi di controllo e amministratori delle società partecipate a trasmettere nel più breve tempo possibile la documentazione circa la verifica dei crediti e debiti reciproci (tra ente e società partecipate), affinché possa essere concluso tale adempimento entro il termine dell’esercizio finanziario in corso come previsto dalla normativa vigente; di provvedere al completamento dell’aggiornamento della valutazione dei beni patrimoniali e dell’inventario entro il corrente anno, in quanto il conto del patrimonio non rispecchia la situazione reale perché alcuni beni non sono stati rivalutati; di incrementare la capacità di riscossione delle entrate tributarie dell’ente, in particolare quelle relative alla Tarsu/Tares/Tari”.

Le preoccupazioni aumentano nel seguito della relazione: “L’ente non ha provveduto al reintegro dell’anticipazione di cassa e dei fondi vincolati di cassa utilizzati. Difatti si riscontra una esigua capacità di riscossione dei crediti che comporta un accumulo considerevole di residui attivi e pertanto una costante mancanza di liquidità dell’ente ad utilizzo costante dell’anticipazione di cassa di tesoreria con aggravio di oneri finanziari. Occorre provvedere ad ampliare gli interventi necessari per incrementare la liquidità disponibile dell’ente, quali l’utilizzo degli strumenti deflattivi del contenzioso tributario; l’implementazione delle azioni di riscossione coattiva quali il fermo amministrativo, il pignoramento della disponibilità verso terzi; il recupero degli importi già anticipati in conto investimenti verso la Regione Campania divenuti di valore significativo (circa tre milioni di euro)”. Attenzione, però, perché non è ancora finita nel senso che arriva anche la cosiddetta ciliegina sulla torta. Rimarcano i revisori: “Nel caso le richiamate azioni non dovessero produrre gli auspicati effetti, è opportuno procedere in sede di bilancio 2020/22 ad aumentare le aliquote dell’imposta di soggiorno, unico tipo di imposizione fiscale con gettito di liquidità immediato e sicuro”. Insomma, secondo i revisori bisognerebbe mettere addirittura in atto una misura che, in tempi di crisi del genere, finirebbe con il nuocere in maniera pesante su un settore come quello del turismo.