LA STRAGE DI NATALE E QUELLA “FERITA” DELLA MORTE DI FEDERICA

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23 Dicembre 1984: il Rapido 904 parte dalla stazione centrale di Napoli diretto a Milano, carico di passeggeri che si spostano per le feste natalizie. Il treno percorre lo stesso tratto segnato da una tragedia simile 10 anni prima, il 4 agosto del 1974, quando il treno Italicus esplose poco prima dell’ingresso nella galleria appenninica di San Benedetto Val di Sambro. La storia si ripete, ma questa volta gli attentatori attendono che il convoglio raggiunga il centro della galleria per massimizzare gli effetti dell’ordigno esplosivo. Moriranno 16 persone, oltre ai quasi 300 feriti, tra passeggeri e personale del convoglio, e la tragedia del Rapido 904 verrà identificata dalla Commissione Stragi come il momento di passaggio tra il terrorismo eversivo e la guerra di mafia degli anni ’80 e ’90. Sono passati trentuno lunghissimi anni, ma quella strage resterà una ferita indelebile anche per la nostra isola, visto che perse la vita anche la giovanissima ischitana Federica Taglialatela.