COMUNICATO STAMPA
Dal 2011 al 2024, per malattie o eventi sia oncologici che cardiovascolari, sono morti ben dodici dipendenti del Comune di Ischia, molti dei quali ancora in servizio o da poco andati in pensione. Quasi un dipendente all’anno, oltretutto su una popolazione media di circa 80 unità lavorative: una percentuale impressionante.
Quasi tutti lavoravano con compiti impiegatizi presso la sede municipale di via Iasolino, sede del Comune: un tipo di lavoro, cioè, che non sembrerebbe possa essere di grave pericolo per la salute!
La sconvolgente statistica viene da Luca Spignese, ex assessore del Comune di Ischia e notoriamente iper-critico verso l’amministrazione guidata da Enzo Ferrandino.
“In realtà”, dice Spignese, “l’elenco che ho messo a punto è necessariamente incompleto, perché non ho accesso agli atti del Comune e ho dovuto procedere ad una ricostruzione indiziaria, sollecitando ricordi e testimonianze di colleghi e familiari dei defunti. Quindi ritengo che, in realtà, la situazione sia anche peggiore di come sono riuscito a ricostruirla”.
Ma veniamo ai dati.
Ecco di seguito l’elenco, impressionante, dei dipendenti comunali morti che Luca Spignese è riuscito a mettere insieme.
Nel 2011 Franco Calise muore per un infarto. Aveva 57 anni.
Nel 2012 Ciro Curci viene stroncato da un tumore. Aveva 54 anni.
Nel 2013, a 62 anni, Giuseppe Serpe viene sopraffatto da un aneurisma cerebrale.
Nel 2014 tocca ad Anna Maria Tedesco andarsene per un cancro. Aveva 59 anni. Sempre nel 2014, dopo pochi mesi di pensione, muore anche Raffaele Del Prete, a causa di un infarto.
Nel 2015 Giovanni Di Scala, meglio conosciuto come “Houston”, ex vigile urbano, poi per lunghi anni distaccato presso gli uffici comunali, muore dopo una lunga lotta contro il cancro. Aveva 62 anni.
Nel 2016 Ciro Di Scala, vigile urbano, si spegne a 60 anni per un tumore.
Nel 2017 ci lascia anche Mario Liguori a 73 anni.
Nel 2019, a 70 anni, appena andato in pensione, si spegne Franchino Mazzella per un cancro ai polmoni (e non era nemmeno un fumatore).
Appena qualche anno di pausa, e si ricomincia con lo stillicidio delle morti dei dipendenti comunali di Ischia.
Nel 2023 se ne vanno in due: Luigi D’Ambra, 64 anni, ancora in servizio, e Rita Barbaruolo, 72 anni. Entrambi per malattia.
E nel 2024, pochi giorni fa, ci saluta anche Anna Mazzella, 65 anni, per cancro.
“Siamo di fronte ad una strage silenziosa”, commenta Spignese, che aggiunge: “Ovviamente tutto questo avviene nella più totale indifferenza del sindaco Enzo Ferrandino e della sua amministrazione. Eppure i dipendenti municipali e le loro famiglie sono preoccupati, l’ho constatato personalmente. Anche perché gli impiegati si sono accorti benissimo di queste continue morti, contrariamente al sindaco, che se ne sta chiuso nel suo ufficio sopra le scale, e si chiedono se ci sono pericoli per la loro salute”.
Che accade al Municipio di Ischia? Siamo di fronte ad un ambiente di lavoro insalubre? C’è qualche tipo di inquinamento ambientale locale?
Afferma l’ex amministratore ischitano: “Ischia è un’isola vulcanica. C’entra qualcosa il gas radon, notoriamente associato al tufo? Inodore ed incolore, è un killer silenzioso che provoca tumori ed agisce soprattutto ai piani bassi e seminterrati degli edifici, perché si sprigiona dal suolo. E poi c’è l’acqua termale. Radioattiva, veniva definita un tempo. Le Antiche Terme Comunali sorgono proprio sotto gli uffici del Comune, nello stesso palazzo: è una situazione di sicurezza?”.
Per questo motivo Luca Spignese chiede alle Autorità Sanitarie Locali (Asl) ed all’Ispettorato del Lavoro di procedere ad effettuare un’indagine per scoprire se ci siano pericoli per la salute dei lavoratori del Municipio di Ischia, con speciale attenzione al possibile ruolo del radon e delle terme comunali.
“Vorrei evitare di censire altri morti, se possibile”, conclude Spignese, che ricorda: “quando ero consigliere comunale di maggioranza, con la precedente amministrazione, mi adoperai per cercare di spostare la sede municipale e quella dei vigili urbani presso il Centro Polifunzionale in via Morgioni. Cosa che potrebbe anche essere fatta adesso, se il sindaco lo volesse”.