LACCO: LA SCUOLA CADE A PEZZI, GLI STUDENTI RESTANO A CASA

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Lasciate ogni speranza voi ch’entrate. O meglio, visto che la situazione è sul drammatico andante non entrate proprio e conservate la speranza. Nello scusarci con il gioco di parole magari di difficile comprensione, ieri mattina si è arrivati a un punto di svolta nella vicenda che vede protagonisti – o meglio vittime – gli studenti del Liceo Ischia, nello specifico quelli di Scienze Umane e del Biennio del Linguistico. Una vetrata spinta a destra e a sinistra dal vento come una fisarmonica nei giorni scorsi a causa del forte vento, e che ha indotto (saggiamente) a rendere impraticabile un’ala del plesso ubicato in terra lacchese, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Questa mattina i giovani studenti che hanno varcato la soglia d’ingresso sono stati davvero pochissimi, stanchi anche di intonaci che cadono, infiltrazioni d’acqua, formiche che ogni tanto appaiono qua e là ed altre carenze strutturali di un immobile dove la mancanza di riscaldamento finisce col passare quasi inosservata. Tutto questo mentre il Comune di Lacco Ameno avrebbe i soldi per rimettere a posto la scuola ma non può perché la Città Metropolitana non vuole sentire ragioni. E allora avanti con questo paradosso, nell’attesa che si valuti qualche forma di protesta più significativa. Nel frattempo pare si prenda atto che al Liceo il concetto di comunità scolastica è praticamente un optional: ai giovani studenti di Ischia, quelli che vivono nei comfort del Polifunzionale (che a confronto è un albergo a sette stelle, non a cinque) interessa poco delle disavventure dei coetanei lacchesi. Il problema è loro, se la piangessero loro. Un altro esempio di solidarietà made in Ischia.