L’ACCUSA DI DON CARLO: I LAVORATORI? A ISCHIA ESISTE ANCORA LO SCHIAVISMO

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“Venti anni fa spiegavo che a Ischia non avevamo il problema della disoccupazione ma della mala occupazione perché le persone lavorano in modo disumano, con orari assurdi, oltre che sottopagati. Oggi credo che col reddito di cittadinanza molte aziende stanno pagando le conseguenze di una vera e propria ‘tratta degli schiavi’, anche se molti sembrano aver dimenticato che lo schiavismo è finito da oltre un secolo. Eppure alcuni continuano a praticarlo. Non è solo una questione di lavori nella ristorazione e negli alberghi, ma penso ai tanti lavori umili, a chi svolge le pulizie casalinghe, chi fa da baby sitter: anche in tali casi, nonostante si tratti di famiglie ricche che chiedono tali prestazioni, lo sfruttamento è ampiamente presente”. E’ questo l’atto d’accusa di Don Carlo Candido, parroco di Ischia Ponte, uno dei passaggi di una lunga ed articolata intervista pubblicata nell’edizione di oggi del quotidiano Il Golfo. Frasi pesanti che certo non mancheranno di suscitare discussione e dibattito.