LITE AL RISTORANTE, COMPLETATE LE TESTIMONIANZE DELL’ACCUSA

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E’ stato ascoltato l’ultimo testimone dell’accusa nel processo che vede imputati alcuni esponenti politici lacchesi, tra cui l’ex sindaco Carmine Monti, che con Antonio Monti e Aurelio De Luise, furono infatti denunciati dal titolare dell’Hotel La Sirenella,a Lacco Ameno, nell’estate di cinque anni fa. Nella tarda serata del 22 luglio 2013 i tre componenti della maggioranza politica allora in carica nel Comune del Fungo avevano segnalato a un vigile urbano un sacchetto della spazzatura depositato lungo il Corso, durante una manifestazione letteraria che si svolgeva nel centro del paese. Il vigile elevò una contravvenzione nei confronti dell’Hotel ristorante La Sirenella, poi regolarmente pagata. Tuttavia quella sera ci fu anche un vivace scambio di opinioni fra i tre politici lacchesi e i gestori dell’accorsato ristorante: il titolare  si recò all’Ospedale dove i medici stesero un referto per alcune contusioni. Il giorno successivo scattò la denuncia-querela nei confronti di coloro che all’epoca ricoprivano rispettivamente la carica di primo cittadino, assessore e consigliere comunale di Lacco Ameno, non soltanto per la presunta aggressione fisica ma anche per il danno ingiusto costituito dalla sanzione elevata dalla polizia municipale.

Venerdì scorso sul banco dei testimoni è stata la volta del signor Vincenzo Sessa, che quell’estate lavorava presso il ristorante lacchese. Il teste ha rievocato l’episodio, scaturito dal famigerato sacco d’immondizia “notturno”. Sessa ha spiegato che nel ristorante si presentarono tre persone, che iniziarono a discutere col titolare, il signor Luigi Bruno. Quest’ultimo era seduto, e secondo il teste fu fisicamente colpito con dei pizzichi a un fianco da parte degli intervenuti, finché questi non furono avvertiti dell’esistenza di un sistema di videosorveglianza interna. La circostanza avrebbe indotto i tre imputati ad invitare il Bruno a uscire fuori dai locali del ristorante. La difesa, tramite l’avvocato Emanuele Di Meglio, ha cercato di ottenere maggiori chiarimenti sulla dinamica e sulla provenienza delle minacce da parte di alcuni degli imputati. Il teste ha spiegato che infine intervenne un vigile urbano, e che venne steso un verbale di quanto accaduto. In particolare, la difesa ha cercato di capire se il signor Bruno si recò immediatamente in Ospedale per farsi refertare: il testimone ha risposto dicendo che ormai era prossimo l’orario di chiusura e che il titolare attese dunque circa venti minuti, il tempo per ultimare le operazioni di chiusura, ma di non sapere se il Bruno si recò subito dopo presso il nosocomio oppure attese il giorno dopo. Con l’escussione di Sessa, sono terminati gli esami dei testi indicati dalla pubblica accusa. Restano da ascoltare due testimoni della difesa, Romano e Scandiuzzi, oltre al vigile urbano Pascale. Il giudice ha aggiornato il processo alla metà di ottobre.