MIGRANTI, PRESUTTI DURO: “DALLA CHIESA SOLO PAROLE, MA NIENTE FATTI CONCRETI”

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Finalmente arriva la soluzione per il caso dei migranti respinti da porti europei: le persone a bordo delle navi delle ong Sea Watch e Sea Eye, sbarcheranno a Malta. Da lì, poi, i 49 migranti saranno redistribuiti tra otto paesi dell’Unione Europea, tra cui l’Italia. Questione chiusa, quindi. Ma solo a livello internazionale. Sull’isola di Ischia, invece, si continua a dibattere. Due giorni fa l’albergatore Aldo Presutti ha lanciato l’allarme dalle colonne de ‘Il Golfo’: “Ischia dica no ai migranti, uccideranno la nostra economia”, ha detto. Ieri, poi, è stata la volta del vescovo della diocesi isolana monsignor Pietro Lagnese che è sceso in campo a favore dei migranti. “Ischia deve fare la sua parte. Il popolo ischitano non dimentichi di aver vissuto sulla propria pelle, solo il secolo scorso, l’esperienza dell’emigrazione verso le Americhe”, ha detto. E continuando: “La vocazione della nostra isola è proprio quella dell’accoglienza. San Giovanni Paolo II lo ricordò a noi tutti venendo in mezzo a noi il 5 maggio 2002. Se, per i tanti turisti che vi approdano, Ischia è pubblicamente riconosciuta per la sua vocazione all’accoglienza, credo che ciò debba essere vero anche verso coloro che per necessità chiedono ospitalità, perché privi di casa, pane, pace e lavoro”.

A queste parole l’albergatore leghista Aldo Presutti ha risposto nuovamente riaprendo il dibattito. “La Chiesa parla bene e razzola male”, ha detto. E continuando: “Lo Stato più ricco del mondo che non accoglie nemmeno un immigrato. L’ultima volta il loro Dio lo misero in croce.  E se stavolta volesse raggiungere Roma partendo dalla terra santa con un barcone? Sicuramente lo lascerebbero in balia delle onde”. La polemica, quindi, non tende a scemare. Dopo aver dato spazio alle parole di Aldo Presutti, nella sua doppia veste di imprenditore del settore turistico e militante della Lega di Salvini, del vescovo della diocesi di Ischia monsignor Pietro Lagnese e di tanti altri personaggi che hanno detto la loro sulla questione migranti, ci fermiamo qui. Ad ognuno le proprie idee, il proprio credo ed i propri ideali. A noi, come giornalisti, il compito di raccontare i fatti e dare spazio a chi ci “mette la faccia”.