NASCE L’A.C.C.E.L., L’ASSOCIAZIONE CACCIATORI ETICA LIBERA

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Si è costituita, i giorni scorsi, l’Associazione CLUB Cacciatori Etica Libera (A.C.C.E.L.) su iniziativa di un gruppo di amici, i quali condividono l’arte e la passione della Caccia nella sua vera essenza.

La volontà di fondare un CLUB è nata come risposta ai continui attacchi che la categoria dei veri cacciatori è costretta a subire, spesso, o quasi sempre, basata su pregiudizi e su retaggi culturali lontani dalla realtà in cui si opera, in aperto contrasto con i valori che accompagnano l’attività venatoria.

Nonostante le gravi contingenze sanitarie, economiche e sociali, tutto di un colpo il cacciatore appare il male assoluto, ed in questa direzione del tutto incomprensibili e fuori luogo le iniziative di raccolta firme finalizzate ad indire un doppio referendum abrogativo, quello della legge 157/1992 (legge quadro sulla caccia) nonché per l’abrogazione dell’art. 842 c.c. (volto a consentire ai proprietari di fondi di vietare l’ingresso dei cacciatori). Del pari inaccettabile la decisione di dare immediata esecuzione ai divieti di caccia per la giornata di Lunedi nelle aree SIC (siti di importanza comunitaria) già inserite nel Progetto RETE Natura 2000, nonché, infine, le continue iniziative legislative volte a vietare l’utilizzo del piombo, ritenuto causa principale dell’inquinamento ambientale.

Dunque il cacciatore, nel tempo, ha assunto sempre più il ruolo di anello debole e per questo, continuo e comodo bersaglio delle associazioni ambientaliste, in particolare, e di preconcetti in larga parte espressi senza alcuna conoscenza di un mondo venatorio ampio ed eterogeneo.

In tale ottica l’Associazione intende rompere tali ingiusti pregiudizi portando a conoscenza dell’opinione pubblica le vere cause che incidono in maniera diretta e negativa sull’equilibrio ambientale. E’ di recente uno studio di una commissione di lavoro presso l’Unione Europea la quale ha sancito in maniera perentoria che l’attività venatoria non è certo una delle principali fonti di danno per l’ambiente.

Nel report, infatti, la caccia viene inclusa nella voce “sfruttamento delle specie”, che rappresenta solo il 7,2% della pressione esercitata sulla natura in Europa. L’attività venatoria in sé, tuttavia, incide sulla pressione nei confronti della natura solamente per lo 0,66%. Per farsi un’idea, basti pensare che l’agricoltura intensiva incide per il 21,4%, l’urbanizzazione per il 12,9% e le attività forestali per il 10,8%. Addirittura lo 0,05%, invece, le percentuale imputabile alla caccia rispetto alla pressione esercitata sull’habitat.

La “A.C.C.E.L.” intende occupare un posto di primo piano nello scenario ambientale-venatorio, in posizione inclusiva rispetto alle realtà associative già presenti sul territorio e con le quali già sono stati avviati proficui confronti, basti pensare che tra i soci fondatori risultano presenti personalità di spicco quale il coordinatore del Movimento Scelta Etica Isola d’Ischia, nonché un rappresentante del Movimento per la Cultura rurale, ovvero i due movimenti attualmente più attivi nel panorama faunistico. Dunque una volontà di maggiore aggregazione e non di divisione rispetto le energie già presenti sul territorio.

Una gestione virtuosa della Natura richiede una sinergia programmatica da parte di tutti gli attori che a vario titolo operano nel panorama ambientale, in questa ottica il Club Etica Libera intende valorizzare e tutelare il ruolo del cacciatore, da tener ben distinto da quello del bracconiere, quale protagonista indiscusso in tale contesto.

L’idea che caratterizza l’etica venatoria        è quella di favorire la diffusione  di comportamenti basati sul buon senso e    sull’educazione ambientale che contribuiscano     ad elevare la figura del            cacciatore rispetto all’attuale percezione e  consentano ai cacciatori di migliorare il rapporto con l’ecosistema di cui fruiscono.

E’ interesse primario del VERO cacciatore il rispetto ambientale, il contrasto ad attività di deforestazione e di cementificazione e di abbandono dei terreni.

 

Tutti gli aderenti al CLUB sottoscrivono un codice etico di autoregolamentazione nel quale viene precisato, a chiare lettere, che il fine ultimo della passione venatoria non alberga nella uccisione della preda, oppure nell’ostentazione di un carniere, bensì tutto quanto, di magico, ne ruota attorno: dalla condivisione di storie, spesso non attendibili, di avventure di caccia; di valorizzazione di momenti di aggregazione sociale tra persone che hanno in comune una stessa passione; alla attesa della sera nella speranza che la mattina successiva sia migliore di quella passata; del rapporto simbiotico con il proprio cane; della scoperta di angoli di natura, ai più, spesso inesplorati  e vergini.

 

Appare abbastanza evidente come la Caccia non abbia più alcun significato di sussistenza, che invece aveva ed ha avuto per decine di migliaia di anni nella lunga storia dell’uomo. Della caccia primigenia l’uomo di oggi ha ereditato un elemento fondamentale, che c’è sempre stato e presumibilmente rimarrà: l’istinto di predazione, la sua dimensione imprevedibile, la sua parte di “sfida”.

Quello che fa alzare in piena notte, fa camminare, patire il freddo, stare immobili e in silenzio, pazientare come non si fa ormai per nessun’altra ragione al mondo.

Il cacciatore si immerge nella natura “incontaminata” nel modo più diretto ed autentico, cogliendo ogni sottile cambiamento di luce, annusando il vento, udendo il rumore di una foglia che si posa al suolo.

 

Forse la riposta sta proprio qui: si va a caccia per essere ancora parte della natura, fino in fondo!!!

 

Nei prossimi incontri l’Associazione CLUB cacciatori Etica Libera (A.C.C.E.L.) darà il via alla campagna di tesseramento alla quale potranno aderire tutte le persone che si rivedono in tali principi fondanti, cacciatori e non, dando vita a tutta una serie di iniziative volte a tutelare la cultura ambientale e rurale nella quale la figura del cacciatore intende assumere un ruolo centrale.

 

Presidente Associazione CLUB cacciatori Etica Libera (A.C.C.E.L.)

Avv. Salvatore Serpico