NICOLA LAMONICA: “NO AL CENTRO RIFIUTI A PUNTA CARUSO”

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«Giù le mani da Punta Caruso», questo in sintesi il pensiero di Nicola Lamonica, Coordinatore Regionale VAS – Verdi ambiente e società. Il coordinatore della Regione Campania del sodalizio ambientale difende a spada tratta la bellezza dell’area di Zaro, di cui Punta Caruso è parte. Il grido d’ allarme degli ambientalisti è motivato dal fatto che Punta Caruso è una delle zone più pregiate dell’isola, dal punto di vista paesaggistico e non solo. Qui sorge la famosa villa di Luchino Visconti “La Colombaia”, anche sede di prestigiosi appuntamenti culturali. Lungo la stessa strada si accede a “La Mortella”, il giardino di Sir William Walton, meta di migliaia di turisti e punto di riferimento per amanti della musica provenienti da tutto il mondo. È lo stesso percorso che conduce alla villa dei Gancia dove, sin dagli anni Cinquanta, sorge un rinomato giardino esotico. La stessa zona da qualche anno è diventata anche luogo di raccolta di migliaia di fedeli, devoti alla Madonna di Zaro, delle cui apparizioni si è molto parlato.

Secondo Lamonica “Il Comune di Forio ha deciso di dar vita nella zona comunale di Punta Caruso ad “un centro di raccolta dei rifiuti urbani”, in sintesi l’ecocentro comunale”. E continua: “Al di là della qualità della scelta, che attesta l’insensibilità ambientale di chi la propone e di chi ne afferma la conformità paesaggistica, l’atto richiama e si poggia su delibere e determini precedenti che giustificherebbero la compatibilità del sito sia dal punto di vista urbanistico che quello ambientale, se non fosse vero il contrario! Da qui la protesta al momento solo “tecnica “ dell’Associazione Ambientalista VAS”. E così Lamonica entra nel merito della faccenda spiegando il no alla realizzione del centro di raccolta di rifiuti. “Gli strumenti urbanistici e paesaggistici che Forio ha in questo momento hanno cambiato la destinazione del suolo in discussione? A noi non risulta. Tant’è che la Soprintendenza di Napoli, che nel 2012 si lasciò ingabbiare da logiche di politica comunale che non gli appartenevano, con provvedimento del 7 agosto 2013 si è ravveduta ed ha espresso parere sfavorevole “non sussistendo le condizioni di legittimità per il rilascio del parere favorevole alla proroga .. “. e non solo. Secondo Lamonica “La determina in discussione, per quanto si legge nella premessa è sostenuta da una dichiarata conformità paesaggistica relativa ai contenuti della delibera di Giunta municipale numero 140 del 10 settembre 2018. Tale provvedimento è una cosa differente rispetto quanto previsto dalla successiva deliberazione ovvero la numero 170 del 6 novembre 2018 su cui si poggia la nascita dell’ecocentro che si vuole realizzare”. E da qui la domanda del coordinatore regionale di verdi ambiente e società: “è trasferibile un parere di conformità paesaggistica allorquando, conservando l’intervento edilizio, si dà al suolo una diversa destinazione, da area di parcheggio a sito di accumulo e di trasferenza di rifiuti?” E continua l’analisi di Lamonica: “In più, ai sensi e per effetto dell’art. 167 comma 4/1 del Codice dei beni culturali e del paesaggio (Decreto legislativo 42/ 2004), il citato parere sfavorevole della Soprintendenza del 2013 poteva essere superato da una procedura di compatibilità a livello comunale, trattandosi di un parere specifico che riguarda la stessa area?”. Fin qui le riflessioni ‘tecniche’. “Altre ne seguiranno – continua Lamonica – con accertamenti più specifici anche perché è bene tener conto che la sciagurata scelta del sito per l’ecocentro che si vuole impiantare oltre a incidere negativamente sulla viabilità, tranquillità e igienicità dell’area di Zaro, va a minare o condizionare al negativo i contenuti del PUC adottato con delibera di giunta numero 110 dello scorso 22 giugno, già compromesso nel suo iter formativo”. Lamonica non ci sta e promette ‘battaglia’: “In definitiva – ha concluso – è bene acquisire un concetto fondamentale: che l’area di Zaro, di cui Punta Caruso è parte, nel suo insieme è un Santuario di poesia, di natura, di cultura, valore e ricchezza di Forio e dell’isola d’Ischia da non compromettere con politiche di bassa lega”.