PARCHEGGIO GUERRA, IL COMUNE RIVUOLE L’AREA

155

Meglio tardi che mai. Dopo dieci anni, il Comune di Ischia ha rotto gli indugi, e tramite un’ordinanza sottoscritta dal responsabile del servizio del patrimonio,  ingegner Gaetano Grasso, ha imposto il rilascio dell’intera area dello storico parcheggio  “Guerra”, situato a via Quercia nei pressi dell’ex SS 270 prima della cosiddetta Sopraelevata, entro il termine di quindici giorni. Quindi, nonostante l’eventuale ricorso al Tar o al Capo dello Stato, il signor Carmine Guerra dovrà riconsegnare all’ente di via Iasolino dopo svariati lustri di gestione. Nell’ordinanza si ripercorre l’iter, invero ormai decennale, col quale il Comune ha cercato di rientrare in possesso dell’area. Il 20 luglio 2009 venne infatti stabilita in modo consensuale la riconsegna definitiva al Comune di Ischia (proprietario), dello spazio in questione. Il termine ultimo fu fissato nel 30 novembre 2009, “libera da persone e cose”. Tuttavia è notorio ancora oggi una parte dell’area  risulta ancora occupata “sine titulo”, cioè senza alcun valido titolo legale, ed anzi sul posto  continua a svolgersi attività di sosta a pagamento «in assenza dei presupposti legittimanti lo svolgimento della predetta attività sull’ area che avrebbe dovuto essere rilasciata» quasi dieci anni fa e riconsegnata al Comune di Ischia. Come viene poi illustrato nel provvedimento, l’amministrazione comunale ha interesse, “anche in considerazione del tempo trascorso e della illegittima occupazione protrattasi nel tempo”, ad ottenere la disponibilità delle aree interessate perché esse sono funzionali ad un “complessivo riassetto della mobilità dell’ area portuale finalizzato alla riduzione del traffico veicolare ed alla ottimizzazione dei percorsi da e per il porto di passeggeri, turisti e residenti”. In sostanza, l’area del parcheggio sarà interessata dalla riorganizzazione generale che l’amministrazione capitanata da Enzo Ferrandino sta portando avanti, non senza resistenze e ostilità, sul territorio del Comune capofila. Di qui la scelta di agire per tutelare il patrimonio pubblico indisponibile proprio tramite l’autotutela prevista dal codice civile. L’amministrazione ha ritenuto che sussistono i presupposti per l’adozione di «idoneo provvedimento di rilascio dell’ area occupata sine titulo, finalizzato anche alla tutela della sicurezza stradale  intesa sotto il duplice profilo della tutela dei passeggeri da e per il porto e delle auto in sosta, oltre che del complessivo riassetto dell’ area sulla base della recuperata disponibilità dell’ ampia superficie allo stato ancora occupata». Il rinnovamento della mobilità e i progetti di riqualificazione urbana hanno quindi indotto l’esecutivo a rendere effettivo l’accordo del 2009.