PROCIDA, BUS DOTATI DI RAMPA MA VIETATI AI DISABILI

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A Procida parte una fortissima denuncia all’associazione “L’isola che non isola”, che in una nota ufficiale espone un fatto che, laddove confermato, certo sarebbe decisamente grave. Il racconto di una vittima di un sistema mal funzionante inizia così: “Sì sente ancora l’eco della storia della turista disabile di Bologna che qualche mese fa non riuscì a trovare un solo pullman accessibile e che fu costretta a spingere la sedia a mano, perdendo così il traghetto e di conseguenza il treno per Bologna, d’allora nonostante le solite scuse fatte dai dirigenti EAV (EAV – Ente Autonomo Volturno srl), nulla è cambiato, il trasporto in autobus per le persone a mobilità ridotta sulla nostra isola è pari o peggiore di quelli dei paesi del terzo mondo . Alla fatiscenza dei mezzi spesso obsoleti e sgangherati, si aggiunge l’arroganza, il menefreghismo, l ‘ incuria. l’ignoranza e il disprezzo delle leggi che ci tutelano. Sull’isola continua a girare ogni 50 -60 minuti un solo pullman accessibile con una sedia a rotelle, posto sulla linea L2 , nonostante che tra Febbraio e Marzo come promesso e sbandierato dal manager Vignola con la ns Associazione L’isola che non isola in una riunione alla regione, sono arrivati alcuni pullman acquistati in Olanda con rampa a norma”.

Il racconto scende poi nei dettagli per assumere una fisionomia a dir poco inquietante: “Ebbene per una incomprensibile disposizione e prassi decisa dal dirigente locale Luigi Ambrosino (o per decisione dei suoi superiori ) questi pullman nonostante perfettamente attrezzati non vengono adoperati per accogliere una persona in sedia a rotelle in barba alle disposizioni di legge (legge n. 67 del 2006) che proibisce ogni forma di discriminazione. Più volte ho chiesto di mettere la rampa e di farmi accedere su questi pullman posti sulla linea L1 , ma mi è stato sistematicamente negato l’accesso. La spiegazione che mi è stata data è che poiché secondo loro occorrono due autisti a bordo se voglio utilizzare quel pullman devo avvisare due ore prima. Non capisco perché un normodotato e un portatore d’handicap devono avere un trattamento così diverso, perché una persona in sedia a rotelle deve sapere due ore prima se ha bisogno di quell’autobus. Perché devo avere accesso solo alla linea L2 e non a tutti i puman muniti di rampa? A che serve l’acquisto di quattro mezzi con rampa se poi a n uomo in sedia a rotelle ne viene impedito l’utilizzo?”

E poi si arriva alla parte più sostanziale della denuncia: “Il culmine del paradosso domenica sera: 19:45, mi trovo a piazza Sant Antonio mentre cominciava a piovigginare, trovo L1 dotato di rampa, chiedo di nuovo di mettere lo scivolo perché pioveva, l’autista (di cui ometto volontariamente il nome perché sono un signore ) si è rifiutato di mettere la rampa dicendomi appunto che già mi era stato detto che non potevo prendere L1 e quindi dovevo aspettare L2 sotto la pioggia. Così ho fatto, per rispetto dei turisti che erano sul pullman non l’ho bloccato , ma ho giurato a me stesso che quella era l’ultima volta che mi facevo discriminare in quel modo. Ho aspettato L2 sotto la pioggia e sono sceso bagnato al porto ho atteso l’autista in questione e l’ho avvisato, da quel momento in poi avrei bloccato il pullman dotato di rampa che non mi faceva accedere, ho chiamato i carabinieri e denunciato l’autista e il dirigenti locali perché la prassi è palesemente in violazione della legge 67 del 2006 (in particolare art 1 comma 1 ; art 2 comma 1 , 2 e 3) oltre all’articolo 3 della Costituzione e l’articolo 3 della legge 104 del 1992 . Alle ore 23: 00 si è presentata una situazione simile, ho bloccato il pullman e invitato gli autisti a chiamare i carabinieri, dopo un quarto d’ora ero a casa con una corsa del L2 fatta apposta per me. Chiaramente consapevole che la vicenda avrà altri risvolti, ho messo già al corrente di questa vergogna l’assessore con delega ai trasporti Lucia Mameli, l’avvocato della Federconsumatori Procida Daniela Ambrosino che gentilmente si occupa anche della nostra Associazione e ho preso contatto diretto con la disability manager del EAV Anna Sammaruco che scusandosi mi ha assicurato un suo intervento . Resto in attesa di un incontro con le parte (Dott Vignola, dottoressa Sammaruco, assessore Lucia Mameli, dirigente Luigi Ambrosino) per una soluzione pacifica per porre fine a questa vergognosa discriminazione”.