REFERENDUM A PROCIDA, COMITATO GARANTI AD ALTO CONFLITTO DI INTERESSE

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DI MENICO SCALA

Ed arrivò l’ora dei Garanti che devono esprimersi sulla proposta di referendum sul progetto SPRAR dell’accoglienza migranti. La prima cosa che appare più che evidente, spulciano i nomi dei componenti, è che almeno due membri, il Presidente avv. Claudia Esposito e il prof. Pasquale Lubrano Lavadera tutto sono tranne che neutrali sulla vicenda. Questo, non per dicerie o pettegolezzi ma per posizioni pubbliche espresse in articoli e interviste da entrambi. Partiamo dal Presidente dei Garanti, avv. Claudia Esposito, già componente del gruppo di lavoro nominato dall’amministrazione così come dalla stessa amministrazione nominata nel Consorzio della Pesca con i comuni d’Ischia e di recente costituito, che in un articolo a sua firma dell’agosto 2017, pubblicato da diversi organi di stampa cartacei e web, conclude dicendo: “Perché accogliere dunque? Al di là degli obblighi legali, vi è un dovere morale di solidarietà che impone di non restare inerti innanzi a quella che è senza dubbio una grande ed epocale migrazione, come quelle che spopolarono il nostro sud dopo l’unità di Italia o durante il boom economico degli anni 60.  L’Europa da terra di emigrazione verso il nuovo mondo è diventata terra di immigrazione, e si calcola che i flussi migratori dureranno anni. Aiutarli a casa loro non può significare lasciare che il Mediterraneo si trasformi nel più grande cimitero al mondo con 4.733 morti solo nel 2016, anno di record negativo dal 2008. Procida è chiamata a fare la sua parte. Sarà una sfida di coraggio, conoscenza, umanità, contro paura, ignoranza, razzismo. Una sfida che si può e si deve vincere”.

E’ mai possibili essere imparziali partendo da queste premesse? E’ mai possibile che un magistrato, che prima della sentenza si esprime pubblicamente contro un imputato, sia lo stesso che lo giudicherà in camera di consiglio?

Anche il prof. Pasquale Lubrano Lavadera, di recente affidatario della Biblioteca comunale, in uno scritto del 26 settembre scorso, non ha fatto mancare il suo autorevole parere sulla questione: “Dire no a questi 34 fratelli sarebbe, a parer mio, infangare la nostra storia, la nostra cultura, gli insegnamenti dei nostri padri, che hanno affrontato le tempeste più dure, che hanno perso i loro figli nel mare e – non lo dimentichiamo mai – hanno sempre saputo dividere il pane con chi non aveva di che vivere”.

Pareri personali più che legittimi quando vengono espressi da normali cittadini; cosa diversa è essere chiamati a garantire “neutralità” di giudizio ben sapendo che neutrali non si è, anzi, proprio perché non neutrali si è destinati a diventare strumento di un Amministrazione che, almeno nel suo “giglio magico”, già hanno deciso che i migrati bisogna accettarli per dogma.

CONSIGLIERE COMUNALE GRUPPO “PER PROCIDA”