«E’ difficile parlare di cifre, ma abbiamo circa ottomila lavoratori del settore. Ora, se siamo fortunati, davvero fortunati, ne verrà impiegata una percentuale tra il 55 e il 70 per cento e non certo per sei mesi. Insomma, i calcoli sono devastanti e non a caso la problematica è chiara a tutti. Anche perché la mancanza di liquidità si riverbererà in termini di sofferenza sull’intero indotto economico locale. Insomma, il prossimo futuro riesce a spaventarmi ancor più del cupo presente…». Rino Pilato in una intervista rilasciata oggi a Il Golfo esamina le fosche prospettive del turismo ai tempi del covid19. In mezzo a tante angosce, anche qualche spiraglio positivo: «Sento dire che le grosse catene alberghiere pensano di aprire tutte, e questo è già un segnale importante, ma soltanto il 50 per cento delle proprie strutture e questo vale per tutti i grossi gruppi. Tra coloro che gestiscono una sola attività, invece, c’è chi aprirà e probabilmente chi rinuncerà a farlo, magari – come è auspicabile – preparandosi al meglio alla stagione di un ritorno alla quasi normalità».