SCACCO ALL’UNGHERIA, ANCHE GIOSI CONTRO ORBAN

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La maggioranza del Parlamento Europeo ha sferrato l’attacco frontale contro l’Ungheria di Viktor Orban, ritenuto una minaccia per lo Stato di Diritto e per la stessa sopravvivenza della democrazia del vecchio continente. E c’è anche un po’ di Ischia in questo attacco.
L’aula di Strasburgo ha votato, evento davvero raro, a favore dall’attivazione dell’articolo 7 dei Trattati che prevede sanzioni per gli Stati che attuino azioni anti-democratiche. Il Partito popolare europeo si è spaccato a causa della componente tricolore, composta da Forza Italia, che ha votato contro. Compatto invece il gruppo S&D, di cui fa parte anche il PD di Giosi Ferrandino, già sindaco di Casamicciola, per dieci anni di Ischia e ora, dopo una lunga attesa, finalmente parlamentare europeo.
Il messaggio della compagine europea del Partito Democratico è chiaro: la democrazia in Europa è ancora in buona salute e un governo non può permettersi di assumere provvedimenti lesivi della libertà, che siano contro la democrazia. Orban – secondo la compagine del Partito Democratico – sta mettendo a repentaglio libertà di associazione, di espressione religiosa e sta sferrando anche duri attacchi all’indipendenza della magistratura.
Giosi Ferrandino si trova così al centro di una battaglia politica davvero fondamentale per il futuro e la solidità dell’unione europea che si è fatto portavoce, assieme ai suoi colleghi di un messaggio chiaro: non è possibile chiudere gli occhi quando uno Stato membro dell’Unione Europea viola e mette a repentaglio i fondamenti su cui si fonda l’Europa. Sulla possibile deriva sovranista in Italia Giosi non ha dubbi: nonostante siamo lontani dagli eccessi ungheresi i segnali lanciati dal ministro degli interni Matteo Salvini vanno in quella direzione. Se non fossimo intervenuti con l’Ungheria – ha chiarito il parlamentare europeo ischitano – anche altri leader europei, compresi i nostri connazionali, si sarebbero sentiti legittimati ad assumere provvedimenti anti democratici.
Secondo Orban questo provvedimento è solo una ripicca da parte del Parlamento Europeo a seguito del suo rifiuto di accogliere migranti all’interno del territorio ungherese. Ma per Giosi Ferrandino le due cose sono completamente scollegate. Fa pensare però che dopo i miliardi di euro versati in aiuto dell’economia ungherese nel momento del bisogno lo stato attualmente guidato da Orban abbia voltato le spalle a una richiesta di aiuto.
E l’ex sindaco di Ischia non manca di sottolineare altre strane incongruenze come la spaccatura tra Lega e Movimento 5 Stelle, alleati di governo, che in Europa sull’articolo 7 abbiano votato in maniera diametralmente opposta, un segno di quanto sia profonda, in realtà, la spaccatura di vedute tra le due anime del governo giallo verde.