TASSA DI SOGGIORNO A SERRARA, ROBERTO IACONO: “SEMPRE POCA CHIAREZZA”

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Le somme incassate dal Comune di Serrara Fontana con la tassa di soggiorno, rispettivamente per gli anni 2015, 2016, 2017, sarebbero: 82.729,00, 80.720,00 92.963,35. Le cifre sono state rese note dall’amministrazione montana, a seguito del recente intervento del consigliere d’opposizione, appartenente al gruppo Progetto Ischia, Roberto Iacono.  Lo scorso maggio – come si ricorderà – quest’ ultimo aveva, infatti, indirizzato al sindaco Rosario Caruso e all’assessore al bilancio Emilio Giuseppe Di Meglio, un’interrogazione con la quale aveva chiesto di fare chiarezza in ordine alle modalità di spesa e alle somme incassate nell’ultimo triennio, dal Comune di Serrara Fontana, con l’imposta di soggiorno. Interrogazione che ha trovato riscontro nei giorni scorsi, ma la cui risposta sembra non aver soddisfatto l’esponente di minoranza. Il motivo è presto detto. Da quanto si evince dalla relazione firmata dal primo cittadino, infatti, nell’ultimo triennio, il Comune montano grazie alle presenze turistiche avrebbe incassato una cospicua somma di denaro: un totale di circa 808.000 euro di cui, nell’arco del triennio, una parte sarebbe stata utilizzata per finanziare specifici interventi quali manutenzione del verde pubblico, luminarie natalizie, arredo parco giochi, gemellaggi e manifestazioni di varia natura a carattere turistico, e un’altra per “finanziare servizi pubblici indispensabili o comunque collegati al turismo, quali pubblica illuminazione, pulizia straordinaria del territorio, e sistemi di videosorveglianza e accesso alle ztl”. Per essere più precisi, per gli interventi specifici, nel 2015 sarebbero stati spesi circa 32.000 euro, nel 2016, 35.000, nel 2017, 41.000 euro. La restante parte dei ricavati della tassa di soggiorno – circa 50.000 euro per il 2015, 44.000 euro per il 2016 e 51.000 per il 2017 – dovrebbe, dunque essere stata investita per gli interventi rientranti nel servizio pubblico.

Il  nocciolo della questione però è che mentre per gli interventi specifici,  l’amministrazione serrarese si è premunita di elencare nel dettaglio le somme spese per ciascuna iniziativa, per la seconda categoria di interventi la risposta è stata piuttosto vaga. Tanto vaga e generica da non aver quindi soddisfatto il consigliere Iacono. «Molti – ha infatti polemizzato l’esponente dell’opposizione montana nelle scorse ore – chiedono migliorie per i servizi offerti, pochi si chiedono come siano utilizzate le risorse che con difficoltà gli operatori turistici del nostro Comune chiedono ai nostri ospiti come tassa di soggiorno. La normativa vincola il gettito dell’imposta ad interventi in materia di turismo, tema che spesso però rischia di essere interpretato in senso molto ampio, soprattutto quando manca una programmazione turistica e quindi c’è bisogno di massima chiarezza sul suo impiego per non far venire meno l’impiego corretto di una risorsa economica per un territorio che vive soprattutto di turismo.  Dal riscontro ottenuto all’interrogazione si evince che l’amministrazione comunale ha utilizzato solo una parte degli incassi percepiti negli anni 2015-2016-2017. Nell’anno 2015 sono stati utilizzati euro 31.564,37 a fronte di un incasso pari ad euro 82.505,00, che nell’anno 2016 sono stati spesi euro 35.877,23 e nell’anno 2017 sono stati utilizzati euro 41.531,07 a fronte di un incasso pari ad euro 92.963,35». «Nelle scorse ore, quindi – ha proseguito  Roberto Iacono –  ho indirizzato una nuova interrogazione al sindaco chiedendo quale destinazione sia stata data alle somme della tassa riscossa che non sembra sia stata utilizzata, o comunque se è stata utilizzata, non si sa bene per cosa. Ho chiesto nel contempo di chiarire ove è possibile rinvenire all’interno del bilancio di rendiconto le somme non utilizzate e soprattutto che la destinazione data non sia riferita in maniera decisamente generica».    Contro interrogazione, quindi, del consigliere d’opposizione che ha chiesto, dunque, nuovamente una maggiore chiarezza da parte dell’amministrazione di Serrara Fontana sulla tassa di soggiorno, con l’auspicio di ottenere, almeno questa volta, una risposta più esauriente e meno vaga, soprattutto per quanto riguarda alcuni specifici punti.