TRIBUNALE, SETTIMANE DECISIVE PER LA STABILIZZAZIONE

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Non si ferma l’attività diplomatica, a vari livelli, per ottenere la stabilizzazione della sede giudiziaria ischitana, che tra pochi mesi vedrà scadere i termini della proroga concessa agli inizi del 2015. La prossima settimana potrebbe essere decisiva. I vertici dell’assoforense ischitana e delle associazioni di categoria delle altre isole minori potrebbero recarsi a Roma per una serie di importanti incontri istituzionali. L’avvocato Francesco Caia, attuale componente del Consiglio Nazionale Forense, sta lavorando per ottenere un appuntamento con il Sottosegretario alla Giustizia Morrone, mentre l’avvocato Barra Caracciolo dovrebbe riuscire a fissare un incontro con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Parallelamente, l’avvocato Cellammare si è attivato per ottenere un’interlocuzione diretta col vicepremier Di Maio e col ministro della Giustizia Bonafede.

Come si vede,non è stata tralasciata nessuna strada pur di arrivare all’obiettivo del mantenimento del presidio giudiziario. Fra l’altro, l’onorevole Gianluca Cantalamessa, il deputato partenopeo della Lega intervenuto anche all’ultimo convegno ischitano dell’Assoforense,  entro il 21 luglio sarà nuovamente in contatto coi vertici associativi per agevolare il lungo giro di consultazioni necessario per favorire la predisposizione di solidi “agganci” in vista dei lavori parlamentari autunnali, quando dalle parole si dovrà passare ai fatti. Anzi, Cantalamessa ha inserito il problema del Tribunale di Ischia nel suo intervento in Commissione durante l’audizione di Bonafede e ne ha già parlato con i due Sottosegretari. L’obiettivo, che sembra persino ambizioso, è addirittura quello di ottenere la stabilizzazione già entro questo mese, cioè prima della pausa estiva. Vedremo.

Un “precedente” importante potrebbe in qualche modo facilitare il dialogo con i vertici del ministero della Giustizia, attualmente guidato come detto da Alfonso Bonafede. Quest’ultimo, nel dicembre scorso, come deputato del Movimento 5 Stelle, presentò alla Camera un’interrogazione a risposta scritta al suo predecessore di via Arenula, Andrea Orlando, “per sapere.  È stato l’avvocato Paolo Di Tursi, presidente dell’assoforense dell’Isola d’Elba, a “scovare” questa interrogazione: dicevamo che essa costituisce un precedente importante, perché è difficile immaginare che l’attuale ministro possa rimangiarsi tutto quello che fino a pochi mesi fa sosteneva nelle vesti di deputato. L’8 giugno, l’avvocato Cellammare aveva già inviato a Bonafede un documento di cinque pagine contenente l’istanza di  un urgente intervento risolutivo per la definitiva istituzionalizzazione del Tribunale sull’isola d’Ischia, “afflitti da analoghe criticità dovute a similare specificità territoriale, che le stabilizzi o come Sezioni Distaccate dei rispettivi Tribunali centrali o come neosostituende figure di Tribunali Speciali delle isola, nell’interezza delle funzioni e competenze, e possibilmente quali sedi disagiate, con adeguata dotazione di personale anche, se del caso, mediante reclutamento ad hoc sulle isole o la previsione di benefits tali da invogliare il personale della terraferma sulla scelta delle sedi insulari”. Intanto, il deliberato unitario elaborato dalle associazioni forensi insulari e dai rappresentanti degli avvocati delle isole minori, contenente la proposta di modifica dell’articolo 10 del Decreto legislativo 14/2014 sull’organizzazione dei tribunali, è già stato tempestivamente inviato non soltanto al premier, al ministro e ai loro vice, ma anche al Presidente della Repubblica, ai componenti della Commissione Giustizia, al vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, al presidente del Consiglio Nazionale Forense e al coordinatore dell’Organismo congressuale forense.  Anche i “Liberali per il sud”, tramite Eva Guadagno, hanno assicurato che porteranno la proposta di legge in Commissione Giustizia.