VILLA JOSEPH, L’UFFICIO DI PIANO ORDINA LA CHIUSURA

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Villa Joseph, la storica residenza per anziani ubicata a Casamicciola nella zona di San Pasquale, dovrà chiudere i battenti. Dopo la relazione dei carabinieri del Nas che chiedevano la chiusura della struttura, si è esattamente arrivati a prendere questa decisione. A firmare l’ordinanza ad hoc sarà il responsabile dell’ufficio di piano, Lello Montuori, alla decisione si è giunti al termine di un summit che si è svolto nella tarda mattinata di ieri presso il palazzo municipale di Ischia alla presenza tra gli altri di Filomena Schioppa (sempre per l’Ambito) e di Giuseppe Pisani in rappresentanza del Comune di Casamicciola. Per la cronaca, è perfettamente legittimo che il drastico provvedimento sia firmato dallo stesso Montuori e non dal primo cittadino Giovan Battista Castagna, dal momento che dal 2014 funzioni e competenze sono state trasferite proprio all’Ufficio di Piano. Considerato l’orario in cui si è conclusa la riunione e il fatto che ci troviamo davanti al fine settimana, è presumibile che l’ordinanza venga firmata nella giornata di lunedì o al massimo quella di martedì per essere notificata poi all’amministratore della società Nando Scarpa che avrà un tempo “X” per metterla in pratica e soprattutto per trovare una sistemazione alternativa agli anziani attualmente alloggiati presso Villa Joseph.

Insomma, è stato ritenuto improcrastinabile il dover procedere a rispettare quanto richiesto dai militari dell’Arma, che hanno contestato l’assenza di una serie di autorizzazioni. Quelle che, peraltro, portarono già nel lontano 2011 l’allora sindaco Vincenzo D’Ambrosio a firmare analogo provvedimento anche se all’epoca non si arrivò poi ad un epilogo così pesante. Nel frattempo, tra l’altro, dal municipio casamicciolaese attualmente ubicato presso i locali ex Capricho, diventa anche difficile capire atti alla mano quale piega abbia preso la vicenda negli anni, dal momento che poi eventuali incartamenti avrebbero dovuto essere smistati e consegnati non più al Comune ma proprio all’ufficio di piano. Ovviamente i gestori della struttura potranno opporsi al provvedimento ricorrendo alla giustizia amministrativa o al capo dello Stato ma è chiaro che bisognerà soprattutto cercare di mettere a posto una serie di anomalie registrate che allo stato dell’arte secondo gli uomini del Nas impediscono il prosieguo di un’attività comunque di fondamentale importanza.

La richiesta di chiusura faceva riferimento tra l’altro ad una serie di carenze strutturali ossia assenza di lavori di edilizia ed impiantistica elettrica al fine della riqualificazione e adeguamento dell’intera struttura; soluzioni di continuità al soffitto e alle pareti del servizio igienico annesso al laboratorio cucina; alcuni servizi igienici privi di lavabi e wc del tipo a mensola; di un locale con bagno annesso destinato al personale in servizio notturno; di un locale (ambulatorio) per consultazioni e visite mediche periodiche; di telefono e postazione personal computer con collegamento ad internet a disposizione degli utenti. Non solo, gli uomini del Nas hanno anche riscontrato l’assenza di intelaiature adeguate alle porte di molti ambienti, il funzionamento di uno dei due ascensori che collegano i vari piani della struttura e l’assenza di carattere organizzativo in relazione alle normativa vigenti regionali che regolano la materia attesa la mancanza della prescritta autorizzazione al funzionamento. Che, secondo gli inquirenti, non sarebbe mai stata richiesta dalla società Villa Joseph srl a partire dal luglio 2013 e che costituirebbe l’anello debole di tutta la catena. Non è un caso che proprio l’assenza di questo documento ha indotto il comandante provinciale del Nas, il maggiore Gennaro Tiani, a chiedere ai destinatari della nota – e cioè il sindaco Giovan Battista Castagna e l’ambito – di “valutare l’emissione di opportuna ordinanza di cessazione dell’attività della predetta struttura ricettiva per anziani individuando in caso positivo le modalità atte a garantire che il servizio a favore degli utenti ospitati non sia interrotto ivi compresa la collocazione dei soggetti presso i propri nuclei familiari e/o altre strutture idonee all’uopo individuate: provvedere nel più breve tempo possibile ad una idonea sistemazione dei dieci soggetti sfollati in considerazione del fatto che la struttura residenziale per anziani denominata Villa Joseph non sembra rientrare tra quelle facenti parte della AIA Federalberghi Ischia trattandosi di una struttura socio assistenziale esclusivamente per persona ultrasessantacinquenni con ridotta autonomia ed un elevato bisogno di assistenza”.

Non più tardi  di un paio di giorni fa, con una lunga intervista al quotidiano Il Golfo, sulla vicenda era intervenuto anche l’amministratore di Villa Joseph, Nando Scarpa, che dopo aver parlato di “lobby occulta” aveva anche detto tra l’altro:  «Mi chiedo perché l’Ambito non abbia comunicato anche a noi il parere negativo. Tra l’altro i Nas hanno acquisito presso l’Ambito tutto l’incartamento, dal quale si evince che tale parere era stato inviato tramite Pec soltanto al Comune, e non a Villa Joseph, attore principale della vicenda. Se nel 2015 avessimo ricevuto la comunicazione, avremmo potuto prontamente esibire tutti i certificati, evitando le odierne complicazioni». «Noi siamo qui – continuava Scarpa – per garantire la continuazione della storia quarantennale del Don Orione, a beneficio degli anziani, oltre che per preservare i posti di lavoro generati dalla struttura. È assurdo pensare che dopo 40 anni si scopre che il Don Orione non può più esercitare la sua missione. Fra l’altro nel 2012 abbiamo ricevuto la visita della Commissione d’Ambito che ci concesse l’autorizzazione, seppur provvisoria, all’esercizio delle funzioni».