Vincenzo Conte, il pompiere che ha affrontato il terremoto e l’alluvione di Ischia va in pensione

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Ad Ischia il tributo e l’omaggio sentito della Caserma dei Vigili del Fuoco per Vincenzo Conte, il pompiere venuto da Aversa che ha affrontato tutte le emergenze e le tragedie di Ischia.  La festa per Vincenzo Conte, il pompiere che ha del terremoto e dell’alluvione di Ischia, delle tante troppe stragi sulla strada, va in pensione ed i colleghi di lavoro, giovani e meno giovani, sotto l’egida di Guido Florido “Guidone” , hanno celebrato l’ambito traguardo ricordato il grande lavoro, l’importante precorso del collega divenuto simbolo della divisa che da oggi potrà godersi il meritato riposo. Baci, abbracci, applausi, racconti epici gioiosi, ma anche tristi e dolorosi, per un corpo dei Vigili del Fuoco scelto che, quotidianamente, affronta mille insidie e molteplici difficoltà per essere al fianco ed a supporto delle popolazioni. Immancabile poi la festa e persino i fuochi pirotecnici in pieno giorno per il “Pompiere Conte” che ad Ischia ha dedicato gran parte dei suoi anni in divisa, facendo il pendolare, la spola ogni giorno dalla terra ferma. Che coraggio Vincenzo e che forza. Così il neopensionato ci ha raccontato il suo sogno di bambino fattosi realtà, un sogno che negli anni si è fatto difficile e che oggi gli impone di chiedere per i suoi ragazzi, i colleghi ed i vigili del fuoco tutti, mentre riceve l’encomio morale dell’amico Guidone: “resterai sempre nei nostri cuori, grazie per tutto quello che hai fatto, per noi sei un riferimento ed un simbolo! Ti chiamerò sempre anche quando te ne sari partito”. Una promessa che conoscendo Guido Florido, sa quasi di minaccia e di rientro in servizio da quiescente per con Vincenzo Conte che ha voluto raccontarci la sua vita: “Volevo fare il pompiere e ci sono riuscito. Ma è un mestiere duro che ci porta ad affrontare mille insidie quotidianamente. Mancano anche forze e nuove leve, spero che presto il copro si arricchisca perché serve- spiega con la voce velata e gli occhi lucidi di commozione -Rischiamo ogni giorno la vita per salvarne altre, è successo ad un mio collega nell’ultima alluvione. Anche lui stava per andare in pensione. Questo corpo merita il rispetto di tutti- poi ci racconta i suoi quasi 40 anni di servizio, ben 15 ad Ischia- Lavoriamo, purtroppo nostro malgrado, mettendo da parte il sentimento, dovendo lavorare solo con la ragione. Ho affrontato tante vicende difficili alcune sono finite a lieto fine, altre no, così ricorderò sempre quel ragazzo morto in un incidente stradale mentre viaggiava con la sua famiglia, che non riuscì a salvare sotto gli occhi disperati di suo padre. Ero agli inizi della mia carriera. Ricorderò sempre Alfredo Francescon volato giù drammaticamente dalla strada sopraelevata di Ischia. Sempre nella mia mente e nel cuore con dolore porterò con queste morti, quelle delle vittime del sisma ed alluvione di Ischia. Sono tragedie enormi. La mia mente e il mio impegno per questa terra bellissima e fragile mi porta a dire, lo ripeto: fate attenzione, abbiate rispetto questo ci aiuterà ad aiutarvi e ad evitare altre tragedie che tante vite umane.