CASO-DI COSTANZO, IL PM CHIEDE L’ARCHIVIAZIONE

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Il fatto destò molto scalpore: insulti omofobi e aggressione nel cuore della frazione di Testaccio. Durante l’estate scorsa, Giorgio Di Costanzo, scrittore e militante di Rifondazione Comunista, aveva denunciato un atto di violenza contro la sua persona perpetrato da una presunta baby gang, composta da un gruppo di minorenni, un branco di ragazzini tra i 14 e 15 anni, tra cui, secondo la testimonianza del Di Costanzo, ci sarebbe stata anche la partecipazione di alcune ragazze. Ragazze che però non avrebbero preso parte alle colluttazioni che costrinsero il cittadino di Barano a recarsi all’ospedale per accertamenti.

Sin dalle prime ore successive all’avvenimento, il calore e la vicinanza per il cittadino baranese erano state immediate. A dare solidarietà erano intervenuti Maria Grazia Di Scala, consigliera regionale e in passato difensore legale che ha dichiarato: “sento la necessità di manifestare solidarietà ad un cittadino vittima di orribile e deprecabile discriminazione, in una società che è oramai da temere a causa della frequenza di ingiustificabili attacchi violenti e gratuiti”. Era intevenuto anche il direttore di iCity, Riccardo Sepe Visconti con queste parole: «La violenza contro Giorgio Di Costanzo non deve passare impunita. Il mondo intellettuale che egli rappresenta può, in questo momento tragico, offrirgli protezione, solidarietà, piena condivisione. È inaccettabile che Giorgio possa essere vittima di comportamenti discriminatori contro i quali tutta l’isola deve affermarsi lontana!»

Vicinanza che si era tramuta anche in una manifestazione in piazza, popolata da diverse decine di persone riunitesi per dare solidarietà alla vittima di discriminazione e per gridare all’unisono un forte no all’omofobia. Secondo le testimonianze raccolte tra i commercianti di Testaccio, non era la prima volta che lo scrittore era vittima degli epiteti ingiuriosi e violenti proferiti dai ragazzini dall’eloquio violento e discriminatorio. Secondo le testimonianze, da oltre un anno quei giovani tormentavano lo storico militante di Rifondazione Comunista. Ogni volta che l’uomo scendeva in piazza Mar del Plata per fare due passi con il proprio cane, ecco che gli venivano riferiti dei disgustosi epiteti omofobi (“ricchione” e “frocio” sarebbero i termini più utilizzati dalla gang).

Dietro suggerimento di Luigi Telese, legale dello scrittore, si era recato presso la caserma dei Carabinieri di Barano per sporgere querela contro i minorenni rei dell’aggressione. Dopo l’increscioso episodio forte e tempestiva era stata la vicinanza della comunità ischitana. Un abbraccio affettuoso che sottolinea la vicinanza del mondo della politica, dell’informazione e dell’arte nei confronti dello scrittore e critico letterario baranese.

Ieri però è arrivata una notizia non certo felice per Giorgio Di Costanzo. Il pubblico ministero minorile ha richiesto al GIP l’emissione di decreto di archiviazione nel procedimento penale contro i giovani denunciati dallo scrittore di Testaccio. Una richiesta di archiviazione che suggerisce la mancanza di prove sufficienti per procedere contro i giovani accusati dell’aggressione subita da Giorgio Di Costanzo.