LA TRADIZIONE PARTENOPEA DEL GIOCO: NAPOLI, IL LOTTO E LA METAFISICA LUDICA DEI NUMERI

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Dalle piattaforme di gioco online fino ai casino live, le attività ludiche (che hanno una storia secolare, una vera e propria tradizione culturale) sembrano essere fra le più apprezzate ancora oggi e in un certo senso è possibile affermare che è stato sempre così sin dagli albori dell’umanità. Basta indagare nella storia attraverso i ritrovamenti archeologici per scoprire che il gioco d’azzardo ha origini antichissime che risalgono al 2500 a.C. in Cina, dove furono trovate le prime tessere che venivano utilizzate come fiches o carte.

Gli egiziani e i greci diedero un ricco contributo al gioco fra il 1500 e il 600 a.C. e anche se siamo ancora lontani dalla metafisica ludica della Smorfia Napoletana, i romani costruirono le basi nell’antica città di Neapolis con il gioco dei dadi, le scommesse sui gladiatori e sulle bighe.

Qualche secolo dopo (circa 16 per l’esattezza) il gioco sarebbe entrato nel DNA delle popolazioni partenopee, diventando un vero e proprio linguaggio simbolico, una matematica mistica in cui metafisica e numeri si uniscono per interpretare la realtà a cavallo fra il sogno e la vita quotidiana.

Il rischio come tradizione ludica nei popoli partenopei

Si pensi semplicemente al fatto che le popolazioni partenopee vivono il rischio ogni giorno, trovandosi sotto il Vesuvio, vulcano che potrebbe eruttare da un momento all’altro e che, in passato, era molto più attivo e solo dopo il 1944 è caduto in uno stato di quiete. È possibile parlare di Las Vegas, Venezia e Sanremo come le capitali del gioco d’azzardo ma per quanto riguarda Napoli, la tradizione ludica si respira nelle strade e non solo nelle sale da gioco, è questa la differenza fondamentale fra la città partenopea e le altre capitali del gioco.

Il Lotto: la Smorfia Napoletana come linguaggio simbolico della tradizione

Se a Venezia è presente il primo casino in assoluto e Las Vegas è la città con più sale da gioco nel mondo, Napoli presenta un rapporto strettissimo con il gioco del Lotto, diventato una tradizione talmente forte e radicata che è entrata nel linguaggio e nelle gestualità del popolo partenopeo. La Smorfia Napoletana nasce qualche secolo prima dell’Interpretazione dei Sogni di Freud, nonostante ciò presenta già una simbologia ricchissima di interpretazioni fra i numeri e le produzioni oniriche inconsce degli esseri umani.

Nel XVII secolo questo testo sacro entra nella cultura napoletana, il Lotto viene inventato a Genova soltanto un secolo prima e diventa subito un gioco popolare, tanto che gli abitanti iniziano a farsi prendere la mano e scommettono tu qualsiasi evento, persino sulle questioni politiche. Proprio grazie a questo tipo di scommesse, il Lotto viene importato e conosciuto a Napoli ottenendo subito un grandissimo successo e cambiando radicalmente le tradizioni della cultura popolare partenopea.

Bastano soltanto due secoli e nel 1800 il gioco del Lotto diventa una scienza esatta, la Smorfia propone ogni numero legato a una figura, una situazione, i sogni diventano veicolo per tentare la fortuna e il linguaggio simbolico tradizionale vive nei numeri da 1 a 90.

I numeri della Smorfia e il loro significato

La creatività della cultura greca ha messo Morfeo sul trono del mondo onirico, l’ingegno della tradizione partenopea ha innalzato la Cabala fino al massimo misticismo matematico, la Smorfia non è altro che interpretazione dei sogni sotto effetto di numeri, ben più di un semplice calcolo ma vero e proprio misticismo che unisce stregoneria e statistica.

A differenza dei sogni i numeri della Smorfia sono di una precisione estrema, l’1 è l’Italia, il 2 è la bambina (‘a piccerella), il 3 è la gatta, il 4 corrisponde al maiale, il 5 alla mano, il 6 è “Chella ca guarda ‘nterra”, ossia quella che guarda a terra, metafora che indica l’organo sessuale femminile, il 7 è il vaso di creta, l’8 corrisponde alla Madonna e così via.

Sognare Sant’Antonio ubriaco che ride corrisponderebbe a un terno con i numeri 13, 14 e 19. Il 28 corrisponde al seno femminile. Il 12 al soldato, il 29 al padre dei bambini, ossia l’organo sessuale maschile e così via fino all’ultimo numero della Smorfia napoletana, il 90: la paura.

L’importanza della Smorfia Napoletana nel gioco contemporaneo

La tradizione partenopea continua ad affascinare ancora oggi i giocatori professionisti e gli amanti del gioco d’azzardo, tanto che sempre più spesso anche nei giochi di casino come le slot vengono richiamati i numeri della Smorfia come argomento tematico del design.

Per quanto limitato possa essere, anche nella roulette i giocatori che possiedono una certa cultura ludica amano mettere in relazione i numeri con i simboli partenopei, una curiosità di non poco conto, proprio perché la tradizione ludica napoletana sta entrando sempre di più nell’immaginario collettivo nazionale e internazionale, grazie a una profonda dedizione e tradizione che unisce misticismo, matematica, statistica e psicologia.