RICOSTRUZIONE, IL DECRETO ISCHIA GIOVEDI’ AL SENATO

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Non si contano i motivi di polemica che hanno animato gli ultimi giorni, spesso provocati da una lettura del tutto strumentale delle misure varate dal Governo nel Decreto Ischia che i parlamentari stanno esaminando. Al momento, si è concluso l’esame della Camera, e il testo è stato approvato in Commissione con minime variazioni (come quello, un po’ scontato, voluto dalle opposizioni secondo cui il ristoro economico non spetta a chi è destinatario di un’ordinanza di demolizione). Dunque, il primo step in Parlamento è stato completato: giovedì il testo arriverà in Senato per il “secondo round”. Nonostante gli attacchi piovuti da varie parti, c’è ottimismo sulla conversione in legge senza stravolgimenti eccessivi. E com’era prevedibile, la gran parte delle polemiche si concentrata sull’aspetto del condono, che nel resto d’Italia è suonato come una “furbata” per sistemare “30mila case abusive”, come erroneamente è stato ripetuto per l’ennesima volta sui media nazionali e anche in bocca a qualche politico in vista, compreso l’ex Premier Renzi. «Una grande delusione – ha detto il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale – ascoltare tante e tali inesattezza da cui ha ricoperto numerosi ruoli istituzionali. E se tali enormità sono state dette per acquisire consenso, io credo che invece avranno l’effetto diametralmente opposto». Anche sui commenti filtrati dall’area governativa, il primo cittadino taglia corto: «Il Governo ha varato il testo, adesso tocca al Parlamento: tutto il resto sono inutili chiacchiere. Credo che non dovremo attendere i canonici 60 giorni per l’approvazione definitiva. Il percorso ha avuto un’accelerazione: numerose audizioni sono state sospese, comprese quelle di noi sindaci alla Camera. Probabilmente verremo ascoltati davanti al Senato».