STALKING, DI NUOVO LIBERO DOPO CINQUE MESI AI DOMICILIARI

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Un’attesa lunga oltre cinque mesi, ma adesso Marco Pedrizzi è  libero: il giudice monocratico della sezione distaccata d’Ischia, dottor Alberto Capuano, ha accolto la richiesta di sostituzione della misura degli arresti domiciliari avanzata dall’avvocato Gianluca Maria Migliaccio, nuovo difensore dalla fine del mese luglio. I fatti contestati risalgono allo scorso mese di aprile, quando i carabinieri della Compagnia di Ischia eseguirono l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal giudice per le indagini preliminari Chiara Bardi, su richiesta del pubblico ministero Luigi Santulli. Il reato che veniva contestato a Marco Pedrizzi era quello di stalking, consumato ai danni della sua ex moglie.

Nell’interrogatorio di garanzia l’indagato si era sempre difeso spiegando che le denunce di colei che era stata la sua consorte erano assolutamente fantasiose e rappresentavano un tentativo messo in atto per costringerlo a pagare gli alimenti, pur sapendo che non poteva farlo perché era disoccupato ed anche gravemente malato. A questo, dinanzi al giudice, il Pedrizzi aggiunse anche che la ex moglie gli impediva di vedere i figli, violando quello che era lo specifico provvedimento del giudice civile. Una serie di giustificazioni non ritenute evidentemente sufficienti se è vero che l’uomo è stato in ogni caso ristretto agli arresti domiciliari per un lungo periodo, nonostante le gravissime patologie dalle quali è affetto e che presumibilmente poco si sposano con un regime detentivo.

L’avvocato Gianluca Maria Migliaccio, nominato a ridosso del periodo di sospensione dell’attività del Tribunale, ha dapprima accellerato l’iter per la fissazione della prima udienza del processo, ottenendo al contempo dai magistrati partenopei tutte le autorizzazioni necessarie affinché il proprio assistito potesse doverosamente curarsi presso l’Istituto Pascale e mitigando le forti incomprensioni con le forze dell’ordine circa le modalità di restrizione contenute nel titolo custodiale. Finalmente poi è arrivata la scarcerazione, motivata anche sulla scorta dei rapporti con la ex moglie, non più equivoci. L’imputato risponde anche di mancata corresponsione degli alimenti e di elusione del provvedimento del giudice civile: il processo è ora fissato al 6 dicembre, udienza dedicata, come da programma disposto dal giudice monocratico, alle sole questioni preliminari, che, stando a fonti vicine alla difesa, già potrebbero dare al processo un indirizzo diverso dall’impostazione accusatoria, basata sulle mere denunce della persona offesa.