TROVA UN BUONO FRUTTIFERO DI 1.000 LIRE, POTREBBE VALERE 22.000 EURO

398

Un ritrovamento decisamente singolare quello fatto dal Signor Aniello Coppa, classe 1951, originario di Ponza ma residente ad Ischia. Il protagonista di questa vicenda ha ritrovato un tesoro insolito, un buono postale fruttifero emesso nel lontano 1952 dal valore nominale di mille lire. Il Sig. Coppa, dopo il ritrovamento di questo inusuale reperto finanziario nella casa della nonna paterna a Ponza, ha intrapreso un percorso per scoprire il suo effettivo valore. Grazie all’assistenza di un consulente, è emersa una stima che suggerisce un rimborso potenziale di circa 22 mila euro, comprensivo di interessi legali, rivalutazione e capitalizzazione, dalla data di emissione del buono postale al momento del ritrovamento. Deciso a ottenere ciò che gli spetta legalmente, il Sig. Coppa ha conferito mandato all’Avv. Francesco Di Giovanni dell’Associazione Giustitalia. Questa associazione si occupa, tra le altre cose, del recupero dei buoni postali e dei titoli di Stato su scala nazionale ed internazionale. Interessante notare che in questo contesto, Poste Italiane e il Ministero dell’Economia e delle Finanze sono obbligati in solido a “onorare” tutti i debiti esistenti, anche quelli risalenti al periodo precedente alla Repubblica Italiana. Questo include non solo i titoli emessi durante la Repubblica, ma anche quelli del Regno d’Italia. Riguardo alle contestazioni di prescrizione sollevate da Poste Italiane, l’Avv. Di Giovanni fa riferimento all’art. 2935 del Codice Civile, che stabilisce che la prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere. Nel caso del Sig. Coppa, il conteggio decennale della prescrizione inizia dalla data del ritrovamento del titolo, poiché prima di tale momento, l’esistenza del credito era ignota. Un dato statistico interessante emerge: in Italia, ci sono circa 10 milioni di titoli di credito “antichi” non riscossi ma ancora riscuotibili, compresi buoni postali, libretti bancari e Bot. Purtroppo, c’è ancora molta disinformazione da parte degli enti responsabili del pagamento. Il Signor Coppa, con il supporto dell’Associazione Giustitalia, si avventura in una missione di recupero che potrebbe rivelare un capitolo dimenticato della storia finanziaria del nostro Paese.