CASO PESCATORI, PER PROCIDA: IL COMUNE RICORRA AL TAR

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Sull’isola di Arturo davvero non ci stanno e sono letteralmente adirati per l’ordinanza emessa dal sindaco d’Ischia Giosi Ferrandino. In particolare la minoranza ed il gruppo consiliare “Per Procida” si dicono convinti che il dispositivo rappresenti un vero e proprio schiaffo ai pescatori procidani. E così dopo la nota di martedì, nella giornata di ieri dalle parole si è passati ai fatti. Il gruppo di opposizione, infatti, ha trasmesso una nota al presidente del civico consesso ed al sindaco di Procida, Dino Ambrosino, avente ad oggetto “richiesta ordine aggiuntivo per prossimo consiglio comunale in merito ad azioni legali da intraprendere contro ordinanza sindacale n. 46/2017”.

Nel testo si legge quanto segue: «Il Gruppo Per Procida, Letta l’Ordinanza n° 46 del 18 aprile 2017 a firma del Sindaco dell’isola d’Ischia tesa a disciplinare la vendita di pesce presso il molo Aragonese; Considerato che il provvedimento  coinvolge anche pescatori dell’isola di Procida che, dalla stessa si sentono penalizzati, visto gli orari di vendita dedicato per la vendita del proprio pescato; Rilevato che già nel 2009 lo stesso Sindaco pose in atto, nella stessa forma e nello stesso settore economico, azioni discriminatorie contro il Comune di Procida, che di conseguenza presentò ricorso al TAR; Contestato che  detto Tribunale emanò provvedimento di sospensione cautelare, ravvisando la possibilità di sussistenza delle lamentate violazioni alla libera concorrenza;  Osservato che la presa di posizione avverso i nostri pescatori assume ancor maggior gravità per essere i Comuni delle due Isole ed i loro pescatori aderenti allo stesso Flag Pesca e soci della SCARL appena costituita allo scopo; impegna il Consiglio comunale di dare mandato all’Amministrazione affinché avvii tutte le azioni legali affinché l’ordinanza  anzidetta venga modificata e in caso di diniego, promuova una azione presso il Tar Campania, trattandosi di un palese tentativo di vanificare il provvedimento emesso dallo stesso tribunale , a tutela dei nostri pescatori». Insomma, all’orizzonte si profila un nuovo contenzioso giudiziario e dunque un ulteriore braccio di ferro tra le due isole del Golfo di Napoli. Che quando si parla di pesca, a giudicare anche da qualche precedente non proprio incoraggiante legato al Regno di Nettuno, proprio non riescono ad andare d’amore e d’accordo.